Regia di Pier Paolo Pasolini vedi scheda film
Ad inizio anni '60 la Roma raccontata da Pier Paolo Pasolini non è molto diversa da quella rosselliniana del dopoguerra; Accattone è un uomo di strada, a lei è devoto e da lei mai potrà distaccarsi. Pasolini racconta gli ultimi con sguardo fatalista e compassionevole, ma senza giustificarne le devianze. L'autore è interessato al panorama umano di un paese cambiato radicalmente, ma rimasto lo stesso per quanto riguarda la difesa degli ultimi, degli svantaggiati e degli indifesi; la resa della romanità è probabilmente l'aspetto più genuino e riuscito di Accattone, grazie anche alla scelta (neo)neorealista di utilizzare attori non professionisti, presi da contesti sociali simili a quelli rappresentati nel film, volti scavati dalla miseria ai quali Pasolini ridà dignità.
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