Regia di Alessandro Metz vedi scheda film
Un'accozzaglia di caratteristi, anche bravi come Bombolo e Cannavale, per un film che non c'è. Le battute sono scontate e anche poco sponatanee: Bombolo continua a dire "è forte un casino"; a me piaceva di più quando diceva "è bbona!" oppure "ma vattelo a pijà 'nder culo". Qui Bombolo e Cannavale, sempre al centro dell'attenzione, sembrano spaesati, in attesa di qualche primattore che non c'è. Di fianco a loro tutti comprimari di secondo e terzo piano, come Sandro Ghiani e Gianni Ciardo, un comico pugliese che non ha mai avuto successo, né al cinema né in TV. Poi c'è Tognella che è proprio un fallimento e non si capisce cosa ci stia a fare. Tra le donne si spoglia Xiomàra Gonzales, mentre Licinia Lentini lascia intravedere il proprio corpo statuario solo una volta di tre quarti retro, e per poco il povero Cannavale non ci lascia la pelle.
Una curiosità: secondo la maggior parte delle fonti il film è del 1982, mentre secondo "Stracult" di Marco Giusti e anche secondo Andrea Pergolari, è del 1987 e rappresenterebbe l'ultimo film girato da Bombolo. Molti particolari, tra i quali la presenza di Tognella, che prima della trasmissione tv con Giorgio Bracardi non conoscevo, mi farebbero propendere per l'ipotesi di Giusti.
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