Regia di Louis Malle vedi scheda film
Un film che già durante la lavorazione fece clamore, per l'accoppiata Bardot-Mastroianni, sulla quale si ricamò, e successe anche un po' quello che nel film si vede e di cui si parla, e cioè il fenomeno del paparazzismo.
Malle è un uomo che sapeva di cinema sempre, che viene dalla nouvelle vague, ma da quella più vera e meno artificiosa, come alle volte è invece è successo a Truffaut e molto di più a Godard, che vedendo un film sembrava di assistere ad una lezione scolastica e dimostrativa.
Qui prende il fenomeno divistico Bardot, che agiva su larga scala, e ruba moltissimo dalla sua vita privata e dal suo stile di vita, con l'accondiscendenza della stessa attrice, incosapevole fino ad un certo punto e si assiste ad un quadro di vita molto interessante, anche se il film all'epoca fu abbastanza emarginato sia dal pubblico, che si aspettva cose diverse, che dalla critica.
Un approfondimento, che parte dall'inizio, di un vizio di vivere che sfocia poi in un sentimento vero, ma che sarà succube delle prerogative del successo.
Malle riesce a fare questo percorso senza mai forzare i toni e servendosi della macchina da presa che quasi ruba espressioni e situazioni, diciamo quasi un viaggio documentaristico nel fenomeno del divismo.
Gil è una ragazza che vive la sua gioventù in maniera pensierosa e lunatica, vittima di sentimenti che non sente. Il suo approccio con il mondo del cinema, dopo il tentativo di svariate altre strade, tutte tralasciate, ha un successo incredibile, che sfocia nel divismo assoluto, tanto da boicottare la sua stessa vita vera e questo succede quando incontra un sentimento vero
Fabio carpi fa una bella colonna musicale
Un personaggio che sa di lei, e lei lo affronta in maniera naturale concedendosi, come non mai (a parte l'episodio del film La Verità). Qui abbiamo una BB nel suo spelndore ed a distanza di tempo ci spieghiamo il perché è successo questo clamore a livello mondiale, è di una femminilità assoluta, nel suo porgersi e reagire, un sogno che fortunatamente il cinema ci ha lasciato presente.
Siamo nel suo momento magico di crescita e le occasioni sono davvero tante e lui le affronta tutte, forse anche incosapevolmente, ma con serietà professionale
Un grande regista che ha amato sempre il cinema e lo ha fatto in maniera diversa da tutti gli altri, ma tenendo conto delle esigenze del pubblico, ma senza mai sentirsene vittima, e da qui lo stimolo e la curiosità di fare il suo cinema che è arrivato a noi
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