Regia di George Warner (Giorgio Cristallini) vedi scheda film
Un imprenditore italiano ricatta un soldato disertore americano: se vuole rimanere sotto mentite spoglie, l'uomo dovrà uccidere il socio in affari del primo. Missione compiuta, ma è solo l'inizio delle affannose peripezie per lo straniero in fuga.
George Warner, il regista secondo i titoli di testa della pellicola, è in realtà uno pseudonimo dietro cui si cela l'italianissimo Giorgio Cristallini. Mestierante di fascia mediobassa, il Nostro è anche autore della sceneggiatura insieme a Odoardo Fiory; I gabbiani volano basso è sostanzialmente un poliziesco all'italiana (poliziottesco) sgangherato, messo in piedi con due soldi e un cast appena accettabile, cercando di puntare tutto su azione e intrigo. La prima è diretta così così, il secondo finisce ben presto soffocato da una trama farcita di elementi superflui, dispersiva, che sembra piuttosto il riassunto sbilenco di una serie di idee che gli autori non erano riusciti a sfruttare meglio in altre occasioni, mischiate alla bell'e meglio. La scelta di Maurizio Merli per il ruolo da protagonista è abbastanza scontata: già parecchio noto al pubblico nostrano nelle vesti di commissario anti-mala, qui veste i panni del 'buono', che buono esattamente non è, ma è comunque meno cattivo dei veri 'cattivi', e dinanzi a loro è destinato a soccombere. E se Merli come interprete è limitato, in altri ruoli centrali compaiono comunque Mel Ferrer, Franco Garofalo, Dagmar Lassander e c'è anche Nathalie Delon, ex moglie di Alain. In definitiva, una pellicola chiaramente figlia del proprio tempo, destinata a raccogliere dal botteghino poco e subito, rappresentante di un periodo in cui il cinema 'alimentare' aveva in ogni caso un suo perchè, quantomeno a livello di intrattenimento. 2,5/10.
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