Regia di John Huston vedi scheda film
La prima cosa che mi è saltata all'occhio dopo la visione del film, è la pubblicità ingannevole del distributore nostrano del film, visto che sulla custodia del film c'è il nome di Marylin Monroe, con tanto di sua figura in gigantografia sulla locandina, quando in realtà non arriva neanche a 5 minuti di screen time, mentre salta all'occhio l'assenza di Sam Jaffe, attore di gran lunga il migliore di tutto il film e vincitore della Coppa Volpi a Venezia.
Il cinema di John Huston ha quasi sempre cercato di mettere in scena dei personaggi ambigui e sfaccettati, dando spazio anche ai lati più negativi della natura umana.
Il regista mette in scena un film dalla struttura corale nei personaggi, dove non c'è praticamente una figura buona o positiva, ma sono tutti in un modo o nell'altro dei criminali, chi dichiarato sin da subito come Dix (Sterling Hayden), chi invece si nasconde dietro il distintivo come il poliziotto corrotto, e chi invece dietro la professione di avvocato come Hugo (Louis Calhern), é dedito a traffici illeciti e dedito al finanziamento di rapine. Tutti questi personaggi sono accomunati dal voler evadere da tale vita per andare in un altrove lontano, a cominciare dal nostro scommettitore di mezza tacca Dix, il quale ha come sogno di ritornare alla sua fattoria in Kentucky.
John Huston (autore anche della sceneggiatura), compie una cosa estremamente positiva (specie per gli anni '50), evita di dare un qualsiasi giudizio morale sui suoi personaggi, che risultano essere tutti caratterizzati e sfaccettati, nei loro pregi e nelle loro debolezze, le quali quest'ultime, saranno causa della loro condanna innanzi all'ineluttabile destino.
I personaggi sono vari e numerosi, è la struttura della pellicola segue pari merito il gioco di intrighi ed inganni che le varie figure mettono in scena, per fregare la refurtiva del colpo perfetto organizzato da Doc Riedenschneider (Sam Jaffe).
Le sequenze in interni subito immergono lo spettatore in un'atmosfera malfamata e criminale, con tanto di inquadrature al soffitto che schiacciano i personaggi, accentuando la sensazione di illegalità.
La città Hustoniana, è un luogo da incubo, dove la luce non fa' altro che accentuare il nero, colore che non fa' altro che esternalizzare la natura dei nostri protagonisti, perché sappiate tutti che l'essere umano tende irrimediabilmente al male, ma come detto in precedenza, non c'è alcuna reprimenda morale da parte del regista sulla scelta delle loro vite (tranne l'avvocato forse, ma è un personaggio schifoso in tutto e per tutto).
Doc organizza un colpo a suo dire perfetto, con una rapina lavorata di precisione e cesello (apertura della cassaforte), ma come sappiamo il progetto umano deve scontrare con la realtà e imprevedibilità di essa, scombussolera' tutti i piani, facendo a poco a poco stringere il cappio della legge intorno al collo dei nostri protagonisti.
Attori tutti in parte, con Sam Jaffe che svetta su tutti, il suo personaggio sembra il tipico vecchietto da film di Ozu (escludendo il lato criminale ovviamente), una figura costruita in anni di esperienza sul campo, risultando un essere molto calcolatore e preciso nell'organizzazione il colpo, ma al contempo portatore di un'essenza contemplativa molto lontana dai soliti attori americani. L'attore infatti si mostra capace di avere dei barlumi di umanità che trapelano dai suoi occhi, dando così uno spessore decisivo al suo personaggio, capace di commuoversi ed apprezzare una musica ballata da una giovane ragazza; in sostanza Coppa Volpi meritata e a parer mio gli avrei dato l'oscar miglior attore non protagonista a discapito di Sanders.
Da segnalare un piccolo ruolo per la futura star Marylin Monroe, non ha molto da fare e non ha neanche chissà che battute per mettersi in mostra, ma sfrutta ogni secondo che può per farsi giustamente notare e la combo vestito nero, capelli biondi e fotografia in bianco e nero risulta essere un mix magnetico.
John Huston risolve le sue magagne di sceneggiatura, con una narrazione meno farraginosa e contorta, dando più spazio a tutti i personaggi, confezionando così un capolavoro assoluto. Non fu un successo di pubblico (solo 40.000 dollari di profitti), ma la qualità è indiscutibile. 4 nomination agli Oscar, tra cui miglior regia (ma aveva contro gente come Cukor, Mankiewicz, Reed e Wilder), attore non protagonista, sceneggiatura e fotografia.
Fatevi conquistare dal fascino negativo dei nostri personaggi, ed immergetevi in questa "Giungla urbana" intricata e pericolosa.
Film aggiunto alla playlist dei capolavori: //www.filmtv.it/playlist/703149/capolavori-di-una-vita-al-cinema-tracce-per-una-cineteca-for/#rfr:user-96297
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta