Regia di Marco Ferreri vedi scheda film
Chi l'avrebbe mai detto che il nichilista Ferreri avrebbe un giorno realizzato un film sentimentale? Quella fra i due (eccellenti) protagonisti è una love-story in piena regola, con tanto di corteggiamento, innamoramento, sesso in camporella, ostruzionismo da parte della società "borghese" (rappresentata tanto dai familiari opportunisti quanto dal cinico personale dell'ospizio), gelosie, ripicche, abbandono. Poco sviluppato il confronto fra vecchi e giovani, emerge invece quello (surrealmente utopistico) fra vecchi e africani: il Continente Nero per Ferreri è sempre stato uno spunto poetico interessante, opponendone l'esuberante vitalismo alla reificazione della civiltà occidentale. Nella scena clou (i due innamorati si appartano nella roulotte-cocomero, sorvegliati da una giovane e spensierata coppia di neri), le due culture vengono a contatto e si ha quasi l'impressione di un condizionamento: parrebbe che la rinascita del desiderio nei due anziani sia stimolata dalla frequentazione di questo universo primitivista, così lontano storicamente così vicino geograficamente (per effetto della globalizzazione e dei flussi migratori). Ovviamente Ferreri ha fatto di meglio, ma questo resta un film originale, insolito, libero, come tutta l'opera dell'Autore milanese.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta