La recensione su La casa del sorriso

La corta notte delle bambole di vetro (1972): Jean Sorel, Ingrid Thulin

L'Agnese va a morire (1976): Ingrid Thulin

Marco Ferreri, il regista che venne dal futuro (2007): Marco Ferreri

Marco Ferreri, il regista che venne dal futuro (2007): Marco Ferreri

La casa del sorriso Italia 1991 la trama: Adelina ed Andrea sono due persone della cosiddetta “terza età” sono ambedue ospiti in una casa di riposo. Adelina è arrivata nella struttura perché la nuora Giovanna dopo l’improvvisa morte del marito non ha più tempo di occuparsi della suocera, ha due figlie adolescenti da far crescere. Andrea invece nominato “Il maestro” perché ha una passione per la chitarra nella stessa casa vi è anche la sua ex moglie di origine ungherese. Adelina ed Andrea intanto si innamorano, la passione fisica divampa e la loro relazione mette in imbarazzo la struttura, poco tollerata dai dirigenti e personale infermieristico e malvista dagli altri ospiti della casa di riposo. La recensione: La casa del sorriso di Marco Ferreri al penultimo film della sua carriera che terminerà qualche anno dopo nel 1996 con la sua ultima prova “Nitrato d’argento” gira un film drammatico sentimentale, una riflessione più agra che dolce sulla terza età, mette in evidenza in modo sarcastico e surreale il peso morto delle persone anziane nella società moderna che deve andare avanti con forza ed energia. L’anziano visto come zavorra, non più rispettato come individuo, ma come inopportuno problema e freno sociale. Un film inoltre ripieno di humor nero come la pece, nello stile del regista, la acida ironia viene evidenziata dai luoghi scelti per girare il film: Cattolica, Pesaro e Rimini, il mare triste e squallido d’inverno, che simboleggia la vita che scivolosa via in modo inevitabile. Tutti i personaggi esprimono il peggio che hanno dentro, tanti difetti e poche virtù, sono materialisti egocentrici ed ottusi, la figura migliore la fanno i vecchietti inebetiti e fragili ed il personale di colore della struttura. La recitazione è realistica, emerge su tutto e tutti la grande attrice svedese Ingrid Thulin la musa con Liv Ulmann del regista svedese Ingmar Bergman. Andrea è interpretato da Dado Ruspoli un nobile prestato al cinema e fa la sua discreta figura, si rivede con piacere Maria Mercader(De Sica) nel ruolo di Elvira, Enzo Cannavale nel ruolo dell’avvocato, come Elvira ospite della struttura, Lucia Vasini invece è Giovanna la nuora di Adelina, interpretazione magnifica in un ruolo non facile, ma vissuto con brio ed un tocco di sapida ed amara ironia. Per concludere un Marco Ferreri, non minore, ma ormai stanco e con ridotto smalto artistico rispetto al suo capolavoro del 1973 “La grande abbuffata”, gira un film virtuoso sulle persone anziane, un film meritevole della visione, triste, ma con il divertimento nero sempre assicurato dal regista milanese......fino alla fine in un hotel di Parigi nel 1997, dove morì l’uomo, ma le sue opere gli sopravviveranno, come il cinema immortale oppio dei popoli, non solo arte, ma di più “la vita senza le parti noiose”, come disse un altro grande regista britannico Alfred Hitchcock. La pellicola vinse l'Orso d'oro al Festival di Berlino del 1991.Voto a La casa del sorriso 7 Interpreti e personaggi Ingrid Thulin: Adelina Dado Ruspoli: Andrea Enzo Cannavale: avvocato María Mercader: Elvira Lucia Vasini: Giovanna Caterina Casini:: Dottoressa Peri Lucio Caizzi: infermiere Pino Tosca: dentista Francesca Antonelli: Rosy Elisabeth Kaza: Esmeralda