Regia di Pietro Germi vedi scheda film
l'italia è stata formata, ma in calabria i contadini sfruttati prima dal re di napoli ferdinando, ora sono sfruttati dai piemontesi e dal nuovo governo italiano. il brigante raffa raffa costringe il sindaco del paese ad abbassare la bandiera del novello stato italiano e vi passa sopra calpestandola con gli zoccoli del cavallo. nessuno resiste, i latifondisti cedono alle violenze e i soldati piemontesi stremati da tre anni di battaglie non si oppongono. viene spedito a porre rimedio il capitano dei bersaglieri giordano(nazzari) che nuovo e fresco prende in mano la situazione con pugno di ferro. intransigente si schiera contro tutto e tutti a cominciare dai proprietari terrieri e dal commissario di polizia miceli(urzì) che reputa tutti allo stesso livello: conniventi l'uno con l'altro insieme contro il giovane e nuovo stato italiano. la sceneggiatura di pinelli, germi e tozzi lavora bene sui personaggi e sui luoghi riarsi contrapponendo con efficacia i bei visi lisci e puliti dei piemontesi in una guerra che sentono sempre meno appartenergli e i bei visi scolpiti tra quelle rocce bianche, le scoscesità taglienti e abbaglianti degli abitanti. l'inseguimento tra le montagne è ben gestito e si crea la giusta suspense anche quando(anzi soprattutto) non succede nulla e ti aspetti che invece succeda di tutto. il film si fa notare anche per certe crudeltà e violenze mi par di azzardare, appunto azzardate per l'epoca. soprattutto all'inizio quando i briganti entrano in paese e giustiziano sommarriamente, incendiano e stuprano le donne. a parte un finale in cui tutti siamo tutti più buoni e che posso ben sperare sia stato imposto ad un regista a cui questo finale proprio non appartiene, il film è attento oltre che al lato delle scene di battaglie anche al cotè psicologico. i personaggi, numerosi, sono ben tratteggiati, pensando che siamo alle prese con un film dura poco meno di un'ora e quaranta. amedeo nazzari ovviamente è il protagonista e il mattatore ben misurato nell'interpretazione e bravo soprattutto quando deve passare per il superiore stronzo a cui non importa nulla dei sacrifici umani. daltronde i sacrifici: "spettano ai militari, non di certo ai borghesi". saro urzì, attore feticcio di germi, è bravo nel dar corpo al pusillanime che si veste di svariate pelli e gli attori in generale sono tutti adatti ai ruoli loro assegnati, compreso vincenzo musolino d'una bellezza stordente, morto(leggo su wiki) a soli 39 anni il giorno del suo compleanno.
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