Regia di Pietro Germi vedi scheda film
Nel 1863 un capitano dei bersaglieri, inviso ai soldati per la sua durezza, dà la caccia alla banda di un brigante rimasto fedele ai Borboni: riuscirà a sgominarla solo grazie a un ambiguo poliziotto locale e a un contadino che odia il bandito per una questione d’onore, che verrà risolta in un duello rusticano. È un film volutamente piatto, senza fronzoli, tutto concentrato sull’azione e con un protagonista granitico. È anche un film completamente privo di problematicità: i briganti sono semplici criminali e i piemontesi portano l’ordine, non c’è nessuna incertezza sui rispettivi ruoli; e alla fine, come in ogni western tradizionale, arrivano i nostri. È una visione delle cose comprensibile nel 1952, quando era un’eresia parlare male di Garibaldi, ma oggi appare piuttosto datata.
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