Regia di Gabriele Salvatores vedi scheda film
Salvatores viene dall'Oscar di Mediterraneo e, sinceramente, non si direbbe. Quarto di una tetralogia di film sul viaggio (o, meglio, la fuga), questo Puerto Escondido fa ancora forza sulle mediocri capacità di una seconda linea come Abatantuono e non eccelle nè in fantasia (molti gli stereotipi dell'italiano all'estero), nè in ritmo o tensione (è pur sempre una storia di delinquenti e rapine). In effetti il film è stato male accolto dalla critica, e come darle torto.
Un bancario viene ferito in una rapina e decide di tagliare i ponti con l'Italia; giunto in centroamerica, conosce altri italiani che vivono là e si dedica al traffico di droga e, infine, ad una sostanziosa rapina. Ma anche questa volta rimarrà ferito.
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