Regia di Stuart Gordon vedi scheda film
Un Horror genuino. Dopo la misteriosa morte di uno scienziato, e l'internamento in un ospedale psichiatrico del suo assistente, una psichiatra si reca con quest'ultimo ed un poliziotto per indagare sugli oscuri esperimenti che lo studioso conduceva sulla mente umana, mediante l'ausilio di una macchina in grado di aprire un varco verso l'ignoto, che il regista rappresenta quale un altro "livello" della realtà. Con la riattivazione della strana macchina il "male" ha una via d'accesso nel nostro mondo. Il male è qui rappresentato dalla creatura che ha assorbito aspetto esteriore e caratteristiche negative dello scienziato deceduto (o evoluto ?), un personaggio ambizioso e perverso, confusamente smanioso di conoscenza e potere, ed in grado di influenzare le menti che lo circondano - per prima, quella della curiosa psichiatra. Interessante l'ipotesi per la quale la ghiandola pineale abbia poteri ancora sconosciuti, ed il suo sviluppo apra la mente umana all'influenza del male proveniente dall'altra "realtà"; per il resto, il regista vola nei cieli della fantasia. La sceneggiatura soffre di forti incongruenze. Solo in tre si recano nella casa-laboratorio teatro del primo delitto ? E come fa la psichiatra a procurarsi l'esplosivo, nelle sequenze finali del film ? Al di là di queste ed altre piccole carenze, tenendo conto dei ridotti mezzi evidentemente a disposizione della produzione, il risultato è soddisfacente. Il film è per lo più luminoso, non crea tensione sfruttando apparizioni fugaci ed atmosfere tenebrose; non è però avaro di mostruosità di vario genere. Il male "disegnato" è però specchio del male che divora lo spirito, una volontà morbosa di superare i propri limiti naturali, che affligge alcuni dei personaggi.
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