Regia di Max Ophüls vedi scheda film
Joan Bennett in Sgomento disegna il ritratto di una donna forte che lotta per difendere l’amata figlia Bea.
Lucia Harper(Joan Benett)viene a conoscenza che la sua figliola diciassettenne Bea Harper(Geraldine Brooks) coltiva una relazione con un uomo più maturo di lei, una persona dalla dubbia moralità , che non piace per nulla alla madre, in un incontro cerca di convincere l’uomo a non frequentare la figlia, arrivando perfino ad offrirgli del denaro. Poi in seguito durante un litigio la figlia accidentalmente colpisce l’uomo e lo uccide in modo preterintenzionale, l’episodio accade nei pressi dell’abitazione della ragazza, che chiede aiuto alla mamma che farà sparire il corpo, per non compromettere il buon nome della famiglia. Dirige questo bel film drammatico in salsa noir Max Ophuls, chiaramente ispirato dai suoi esimi colleghi Otto Preminger e Fritz Lang, avvince e cattura l’attenzione il regista nella costruzione lineare della vicenda, ambientata in una California fotografata in un bn cupo. Il personaggio che emerge su tutti e’ quello di Lucia la madre, una grande Joan Bennett, asciutta ma dotata di personalità e spirito di iniziativa notevole, una donna che difende e combatte per difendere la sua famiglia, il marito non si vede mai, perché in viaggio di affari, tutta la responsabilità ricade quindi su di lei, gli altri componenti della famiglia, l’anziano padre ed il figlio più piccolo, non hanno la capacità di prendere le decisioni, che toccano tutte a lei.In questa situazione si inserisce ad un certo punto della storia Martin Donnelly(James Mason) che ricatta la donna, possiede delle lettere d’amore tra la figlia e la sua vittima, che dimostrano l’esistenza di una relazione amorosa. Martin è un uomo tormentato ed ambiguo, che si invaghisce di Lucia, però nel tormentato finale, si riscatta uccidendo il suo complice Nagel(Roy Roberts) e con il sacrificio della sua vita, salva la situazione intricata e pregna di segnali negativi. Film breve poco più di un ora e 18 minuti, ma degno di essere visto, un’opera pregevole, per conoscere e capire un grande del cinema mondiale Max Ophuls.
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