Regia di Max Ophüls vedi scheda film
Ultimo dei quattro film hollywoodiani del regista (che subito dopo tornerà in Francia per scrivere e dirigere le sue ultime pellicole), "Sgomento" non è uno dei titoli più importanti della sua carriera, ma si conferma comunque una prova di eccellente livello anche se un pò più "sui generis" rispetto al suo abituale standard. La pellicola rientra a buon diritto nel filone del noir, ma il regista tedesco pur assecondando il modello americano dell'epoca e le sue regole, riesce comunque ad innescarvi spunti abbastanza originali facendo scelte anche molto radicali (come per esempio quella di sacrificare in parte la suspence a tutto vantaggio di un più accurato e approfondito studio dei personaggi). Risulta in ogni caso perfettamente percepibile il suo inconfondibile stile cinematografico con cui contamina (ed esalta) il genere: sorprendenti piani sequenza, morbidi ed elaborati movimenti della macchina da presa, luci suggestive e un montaggio "a suo modo" serrato molto efficace. La storia narrata, è quella di una giovane donna che durante un litigio uccide involontariamente il suo amante. La madre, Lucia Harper (splendida come al solito la Joan Bennet che la interpreta), una ricca signora americana, scopre il cadavere e nasconde il corpo, tentando così di far proseguire la vita di sua figlia e della sua famiglia, come se niente fosse accaduto. Le sue speranze si infrangono pero quando fa la sua comparsa sulla scena Martin Donnelly (l'ottimo James Mason) che comincia a ricattare la donna facendole capire di essere stato un diretto testimone del delitto. Come spesso accade nei noir, fra i due nasce però una strisciante passione amorosa, ma la relazione, poichè la donna è già sposata, sembra da subito priva di un possibile futuro. L'uomo decide infatti di lasciare la donna, scatenando così una llunghissima serie di tragici eventi. Tratto dal romanzo "The blank wall" della scrittrice americana Elisabeth Sanxay Holding, il film è sorretto da una buona sceeggiatura che ben rispetta la fonte originale scritta a quattro mani da Henry Garson e R.W. Soderborg.
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