Regia di Roman Polanski vedi scheda film
Dopo ben 7 anni di inattività, il grande Roman Polanski decide di riesumare il mito dei bucanieri, uno dei generi d'avventura d'eccellenza del cinema americano, sfruttato discretamente anche in Italia negli anni 60', omaggiando così titoli del passato come CAPITAN BLOOD di Michael Curtiz, IL CORSARO DELL'ISOLA VERDE di Robert Siodmak, senza dimenticare il meno conosciuto IL COVO DEI CONTRABBANDIERI di Fritz Lang. Non sorprende più di tanto questa sua incursione in un genere dato per morto e sepolto, in quanto il regista franco-polacco conservava il progetto nel cassetto già da una decina d'anni. PIRATI e' un progetto ambizioso costato uno sproposito e che si e' risolto in un clamoroso fiasco commerciale, ma anche in uno dei meno ispirati film di Polanski. Impeccabile la confezione, con una ricostruzione d'epoca e storica maniacalmente perfetta e con un'istrionico Walter Matthau in stato di grazia, indiscusso mattatore del film. Nella prima parte Polanski riesce a far emergere il suo talento con momenti di sano umorismo sarcastico e grottesco, come nella celeberrima scena del pasto a base di topo lesso. Purtroppo nella seconda parte, al regista sfugge, manco a dirlo, il timone dalle mani, a causa di una vicenda, già di suo di scarso interesse, penalizzata da una sceneggiatura avara di idee, risolvendosi con la battaglia notturna finale girata veramente male e senza convinzione dal regista. Un'opera solo parzialmente riuscita, che si riscatta solo in parte per quegli ingredienti e stereotipi tipici dei film d'avventura pirateschi: furti di navi, ammutinamenti, tesori, avidità, la classica bandiera nera con teschio e chele...Per me una mezza delusione, vista la mia comune passione per i romanzi di Salgari e il classico di Stevenson.
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