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...continuavano a chiamarlo Trinità

Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film

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La recensione su ...continuavano a chiamarlo Trinità

di genoano
7 stelle

Evocati dal deserto da padellate extralarge di fagioli, Bud e Terence tornano nel loro Far West, dove risate e sberloni stravolgono qualsiasi mito, dalla partita di poker alle provocazioni al saloon, dall'intraprendenza dei pionieri al mistero della missione spagnola. Esilaranti lo scontro con Wild Cat e il pranzo al ristorante gourmet. Voto 7+

Lo smilzo Trinità, avventuriero vagabondo veloce come un fulmine sia con la colt che con gli sberloni, e il gigante Bambino, burbero razziatore (di fagioli, soprattutto) dal pugnazzo a martello che scimunisce, sono sempre più il terrore della frontiera : che soddisfazione per i genitori! che orgoglio per mamma Perla, che si è di recente ritirata dall'antichissima professione in cui eccelleva, e per il (possibile) papà, piuttosto alcolizzato e alquanto infido, vero centro morale della famiglia! In quest'ultimo ruolo appare, in un divertito cammeo, il grande Harry Carey Jr., un attore che ha attraversato tutto il Far West di celluloide, guadando fiumi rossi, percorrendo sentieri selvaggi, facendo una piccola deviazione in Italia e infine tornando a Hollywood per cavalcare verso l'ultimo tramonto western; più che una scelta di casting una dichiarazione di poetica da parte del regista-sceneggiatore E.B. Clucher, per indicare che i film di "Trinità" non vanno visti solo come parodie degli "spaghetti", ma come omaggi spassosi e beffardi a tutto il genere western nel suo complesso. Vediamo i nostri eroi aiutare il contadino-pioniere più imbranato di tutti i tempi (e la di lui figlia, l'angelica Yanti Sommer), poi sfidare il temibile gambler Wild Cat Hendriks (Antonio Monselesan, che nel primo film interpretava il bounty killer socio di "Mortimer"), passando da una mano di poker alle manate alla velocità della luce. In una irresistibile sequenza comica i due agghiacciano personale e avventori di un raffinatissimo ristorante francese con la loro rozza brutalità; infine trasformano una missione di frati insidiata da manigoldi in un misto tra un campo di rugby e una bolgia infernale in cui poderosi schiaffoni e cazzottoni rimbombano cupamente. E.B. e Terence ritorneranno l'anno successivo con  gran parte del cast di questo film in "...e poi lo chiamarono il Magnifico", discreto western comico a cui, però, non prenderà parte Bud: per rivedere la mitica coppia di nuovo alle prese col Far West bisognerà attendere "Botte di Natale", del 1994, ultimo regalo del formidabile duo ai fans.

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