Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
Subitaneo uscì per cavalcare il trionfo strepitoso di Lo chiamavano Trinità... (1970), il buon esito del quale non era per nulla semplice replicare. Se oggi i due costituiscono una sorta d'inseparabile dittico cinematografico, a ragione può dirsi compiuta la missione. Come il suo predecessore era riuscito a dare nuovo slancio al western, reinventandolo tramite una contaminazione "italiana" nello stile e comica nel tono, così il seguito riprende la medesima formula e la amplia, sviluppandola secondo un paradigma che introduce ulteriori personaggi e occasioni di spasso spensierato.
Si ride di gusto a molte (tutte o quasi) delle numerose battute di dialogo, pensate appositamente per strappare il divertimento, stampato sui volti degli spettatori. I tratti più irruenti dell'ironia e della parodia si colgono con vero piacere. Diverse "perle", frutto di un intuito ispirato che evita di ricorrere alla volgarità e paradossalmente dileggia persino la violenza, contribuiscono a renderlo il classico confermato dal tempo e dal fuoco mai spento di una nutrita schiera di fedeli appassionati. Ancora una volta a colpire, oltre ai loro famosi pugni, è l'essenziale cuore pulsante determinato dall'affiatamento, dalla spontanea e inimitabile intesa creatasi fra Terence Hill e Bud Spencer. A mio modesto parere, le loro gesta e i loro ruoli di protagonisti nei film su questa strana coppia di fratelli rappresentano il miglior esempio del loro fortunato abbinamento, successivamente tanto prolifico di titoli sul grande e sul piccolo schermo. Anche se li si conoscono ormai a memoria, in ogni scena e in ogni parola, puntuali non si perde l'occasione di rivederli daccapo quando possibile. Vero?
Lo scanzonato Trinità si è associato a Bambino, il suo rude ma bonario fratello, per compiere imprese banditesche, cui peraltro non son manco portati. I due vengono però creduti agenti federali da un signorotto, Parker, che traffica in armi destinate ai ribelli messicani "comprati" a suon di dollari. Decidendo di ricavare dall'equivoco il maggior profitto possibile, la coppia penetra nel convento trasformato in deposito...
Felice intuizione ha nel valorizzare e conferire risalto alla perfetta sintonia dei due protagonisti.
Trinità è la sua consacrazione nell'olimpo delle celebrità assieme al collega.
Bambino sancisce la sua popolarità e il successo in coppia con il collega.
Guido De Angelis e Maurizio De Angelis variano approccio per un commento musicale discreto.
La follia di chi tagliò la durata originale (128 minuti) di 10-20 minuti, per TV e home video.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta