Regia di E. B. Clucher (Enzo Barboni) vedi scheda film
Trinità e Bambino, secondo capitolo. Le idee sono ancora meno che nel precedente episodio: una volta trovati due personaggi che funzionano (e due attori che ben si prestano ai ruoli dei fratelli pistoleri-picchiatori, fuorilegge dal cuore d'oro), si applica immediatamente il motto 'squadra che vince non si cambia'. E nemmeno tattica: la storia non si discosta molto, in linea di massima, da quella di E continuavano a chiamarlo Trinità; i due fratelli sono riuniti a forza e fanno a cazzotti per difendere degli innocenti (là erano i mormoni, qui i frati di un convento) vessati dai soliti cattivoni; ma anche i nostri due eroi in realtà non sono altro che fuorilegge. Solo, con una punticina di morale in più, e con un profondo valore non indifferente quale quello dell'amicizia (più che della fratellanza stessa), anche se a difficoltà lo ammetterebbero. Da segnalare, come è tradizione nei film della coppia, il 'duello' finale che si trasforma in una poderosa rissa tutti contro tutti. Non è un brutto lavoro, semplicemente non aggiunge nulla al primo film della serie; una specie di terzo capitolo sarà ...E poi lo chiamarono il magnifico, uscito pochi mesi più tardi, che però vedrà lavorare assieme solo Barboni/Clucher e Hill.
I fratelli pistoleri Trinità e Bambino si ritrovano forzatamente assieme; grazie ad un equivoco ed impartendo un mucchio di legnate a destra e a manca riescono a sottrarre una grossa somma che un venditore di armi nasconde in un convento.
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