Regia di Leslie Arliss vedi scheda film
Nell’Inghilterra del Seicento un’arrampicatrice sociale ruba il fidanzato, ricco possidente terriero, alla sua migliore amica; poi però, annoiata della vita in campagna, si mette a rapinare diligenze e diventa l’amante di un bandito. Melodrammone spudorato, con una certa rozza efficacia ma anche con un eccesso di effettacci da feuilleton: un impiccato che scampa alla forca e torna a imperversare, un bel tenebroso che compare in pochi momenti decisivi e sparisce per il resto del tempo, un passaggio segreto che mette in comunicazione la camera da letto con l’esterno del castello. Margaret Lockwood, intrigante, spregiudicata, amorale, alla fine riceve l’immancabile punizione. Ma a sua parziale attenuante va riconosciuto che i buoni (ossia il marito, l’amica e soprattutto il vecchio domestico, che la smaschera ma non la denuncia, convinto di averla indotta al pentimento) sono così inverosimilmente stupidi che non c’è neanche gusto a ingannarli.
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