Espandi menu
cerca
Opera

Regia di Dario Argento vedi scheda film

Recensioni

L'autore

Badu D Shinya Lynch

Badu D Shinya Lynch

Iscritto dal 28 marzo 2013 Vai al suo profilo
  • Seguaci 89
  • Post 3
  • Recensioni 230
  • Playlist 3
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su Opera

di Badu D Shinya Lynch
9 stelle

 

 

Se Tenebre è l'INLAND EMPIRE di Dario Argento, Opera, in un certo senso, risulta essere l'8 1/2 del filmmaker italiano.

 

Opera è il film più oscuro e maledetto del regista di Inferno; il suo più esorcizzante e cupo. Il più morboso e sismico.

È l'incubo di tutto il suo cinema. La liberazione di tutto il suo cinema.

Il suo lavoro più difficile.

 

Controcampo di Videodrome. Acrobatico salto temporale che (col)lega l'incipit di Un Chien Andalou all'excipit di Irréversible. Opera è il lungometraggio più barocco e pulsante, più masturbatorio e phenomenale, più convulso e vorticoso del Maestro del brivido.

 

scena

Opera (1987): scena

Cristina Marsillach

Opera (1987): Cristina Marsillach

 

Opera è terrorismo scopico.

Architettura voyeuristica. Radiografia del torture porn o torture porn dello sguardo. Tour de force sensoriale. Il suo lavoro più metacinematografico e sperimentale, di conseguenza anche il suo film più caleidoscopico e prismatico.

Insomma, quello registicamente più perverso ed aggressivo.

 

Opera è Gli Uccelli diretto da Gaspar Noè.

Il lungometraggio di Dario Argento più funambolico e cruento, più impazzito e disumano, più scomposto e detonante.

 

scena

Opera (1987): scena

 

Un altro dato che rende Opera un tassello fondamentale della poetica del filmmaker italiano, è il fatto che il suddetto lavoro risulti essere il più liminale della sua filmografia; il film in cui, tendenzialmente, l'Irreale attende maggiormente, in maniera spasmodica, di entrare nel Reale; in cui l'Irreale tende di più a bussare costantemente alle finestre del Reale; in cui avviene un continuo sfiorarsi tra Reale e Irreale. Insomma, un film-soglia.

E, al contempo, risulta essere un film-soglia anche da un punto di vista, nuovamente, metacinematografico, poiché è come se separasse due periodi filmici differenti di Dario Argento; come se sancisse la fine della "prima parte" della sua filmografia.

 

Cristina Marsillach

Opera (1987): Cristina Marsillach

 

Quindi, un punto d'arrivo o, meglio: Opera è il punto di non ritorno di Dario Argento. Un film di rottura. Un mix di tutto il suo cinema o, più precisamente, l'anticamera di tutto il suo cinema.

Il suo film più ambizioso.

Il suo canto del cigno.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati