Regia di Dario Argento vedi scheda film
Alcuni film,a mio modesto parere,nascono da una visione,o da un'intuizione del loro autore,e danno l'impressione di essere costruiti interamente attorno a una scena particolarmente originale o memorabile.Probabilmente "Opera",tutto il film serve per portare alla pur straordinaria scena del volo dei corvi nel teatro,spettacolare e resa come soggettiva,di impressionante resa tecnica.Ma non c''altro,piu' o meno.Nato da un'ambizione soffocata,quella di Argento tesa a dirigere il "Rigoletto",che gli fu tolto di mano per il taglio troppo "personale",il film conta una decina di morti per giungere al finale tra gli assolati monti svizzeri.Pur essendo un ammiratore di lunga data del regista romano, mi viene da chiedere come si possa mettere in immagini una sceneggiatura tanto scombiccherata,che prevede:A)un clamoroso errore nella verosimiglianza dell'identita'dell'assassino,soprattutto per questioni anagrafiche;B)come la scientifica non si accorga che il presunto cadavere carbonizzato del killer non sia in realta'un manichino usato come espediente dal folle per l'ultimo inganno;C)come la protagonista,dopo aver assistito al tuculento omicidio del ragazzo con cui aveva appena fatto l'amore,scappa e dopo dieci minuti parla tranquillamente come fosse a prendere un te'con amici.E'vero che nel cinema di Argento la logica e'spesso un optional,ma questo e'uno de suoi lavori piu'deludenti.
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