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Opera

Regia di Dario Argento vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Opera

di Lina
5 stelle

Che delusione! E pensare che il film era partito molto bene... questo è il classico esempio di come un'opera cinematografica dopo un buon inizio e delle ottime premesse, scemi gradualmente ed inesorabilmente fino a diventare quasi patetica. Pur vantando delle belle e suggestive ambientazioni teatrali, degli ottimi trucchi ed una trama appassionante, ha dei dialoghi e delle trovate talvolta stupide. I corvi per primi - che non si comprende neanche bene se rappresentino una metafora sul modo di vedere i pericoli in agguato da parte dell'assassino sadico o da parte della vittima - ad un certo punto, quando vengono mostrati in tanti mentre volano ed affollano un'intera stanza, sembrano quasi un omaggio parodistico ad Hitchcock. Tuttavia, ci sono assurdità e ridicolaggini ben più rilevanti nella storia. La frigida ed insofferente protagonista Betty (che non si dispera proprio di fronte a nessuna perdita affettiva dato che ogni qual volta che una persona a lei cara viene uccisa, si riprende quasi subito emotivamente) che quando appura di persona che l'opera "Macbeth" di Giuseppe Verdi porti davvero sfortuna come si dice a chi l'interpreta, invece di rinunciare, continua a cantarla e la sua ostinazione a non filarsela sparendo dall'ambiente teatrale nonostante uno squilibrato uomo incappucciato la perseguiti e torturi costringendola a guardare (e in che modo poi! ...La lega con delle corde e le attacca sotto le palpebre dei nastri adesivi con degli aghi, in maniera tale che se chiude gli occhi, se li infilza perdendo la vista, quindi Betty pur di non diventare cieca, assiste ad accoltellamenti, svisceramenti e quanto altro), mentre uccide la persona malcapitata di turno, fa pensare che sia una grande sadica, altrochè! Spiega di essere diversa solo nell'epilogo. Epilogo tra l'altro assai squallido e penoso, poichè non solo non ha senso, ma non convince proprio. (Buona ed efficace solo la tensione che si crea durante la sequenza in cui Betty rinchiusa nella stanza che sta andando a fuoco, cerca di uscire).

Dario Argento davvero pensava che risultasse credibile anche agli occhi dello spettatore più ingenuo che l'assassino avesse deciso di mettere fine ad un incubo pretendendo di essere ucciso addirittura dalla sua vittima? Il finale a sorpresa è una peculiarità molto diffusa negli horror, ma non per questo sempre riuscita... e poi il giallo sull'identità dell'assassino è alquanto dilettantesco e di facile soluzione... è il regista? E' il commissario? E' il signor Soave? Gli indizi ci sono tutti, semplice intuirlo, anche perchè i tranelli psicologici questa volta fanno pena e non si abbocca... e la morte di Mira, l'amica di Betty, sarebbe forse d'effetto anzichè ridicola quanto una barzelletta grottesca dal titolo "Te la sei cercata"? ..."No, non ti apro. La carta d'identità potrebbe essere falsa, io voglio vedere il tuo volto" e boom, la donna che spiava il sospettato con la pistola in mano invece di scappare evitando di provocarlo come se fosse un gioco, alla fine vede solo una pallottola che la centra con precisione in un occhio, come in un tiro a bersaglio, trapassando addirittura l'occhiello magico della porta... fantascienza quasi, e poi, è mai possibile che dopo tutti quegli anni che erano trascorsi dalla morte della madre di Betty, il suo amante e killer per amore, si mantenesse ancora così giovane d'aspetto? L'aveva forse amata in età adolescenziale? Troppe cose non quadrano... troppo risulta inverosimile, delirante ed anche un po' demenziale. Peccato perchè gli spunti erano buoni (nonostante omaggino in maniera un po' vaga "Il fantasma dell'opera" perchè in questo caso, il soggetto è guardacaso un pazzo maniaco che semina terrore in un teatro nel quale spesso si nasconde uccidendo persone innocenti) e la dose di visionarietà risultava ben collocata e suggestiva.

 

 

Dario Argento

 

Non deve aver preso troppo sul serio questo film dato che non si è reso conto della mediocrità della sceneggiatura.

 

Cristina Marsillach

 

Legnosa e poco intensa, anche se ha una buona presenza scenica.

 

Urbano Barberini

 

Insipido e ridicolo. Non convince affatto nel ruolo del cattivo.

 

Daria Nicolodi

 

Lei è convincente, ma sono le battute ed il ruolo che ha a risultare ridicoli.

 

Ian Charleson

 

Non c'è male. Solo lui si rivela sufficientemente credibile.

 

La colonna sonora

 

Bizzarra ed ingiudicabile dato che mescola due generi musicali opposti: lirica ed heavy metal...

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