Regia di Eric Rohmer vedi scheda film
Interessante opera prima di Rohmer, anche se indiscutibilmente fredda e asettica. Il suo pregio maggiore è secondo me la descrizione minuziosa e realistica del lento degrado del protagonista, dalla prima notte sulla panchina fino a diventare un barbone ubriacone. Benché descriva una tragedia umana, il tono è sempre contenuto e quasi distaccato. Il lieto fine arriva, ma in un modo che il sospiro di sollievo esce un po'strozzato. L'amico infatti - benché lo stia cercando dappertutto - quando lo vede va prima a rispondere al telefono e poi gli corre dietro; e la sua ragazza, lo rincorre con molta calma. E anche lì, nel momento più intenso e aspettato del film, c'è un seccatore che la molesta ripetutamemte con la storia "Ma non ci siamo già visti da qualche parte?". Insomma un lieto fine sofferto e turbato da un certo pessimismo, come del resto il film tutto non esita e stigmatizzare l'egoismo delle persone quando qualcuno ha bisogno di aiuto. A differenza di moltissimi film successivi di Rohmer, qui non si parla di intrecci sentimentali se non di striscio. Il tizio che ascolta il giradischi era quella testa calda di Jean-Luc Godard.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta