Regia di Edgar G. Ulmer vedi scheda film
In una classifica dei migliori Noir della Storia del cinema non dovrebbe mancare tra i primi dieci "Detour" di Edgar Ulmer, maestro del film a basso costo. Il fatalismo tipico del genere si fa vera poesia in una visione sconsolata del destino dell'Uomo, imprigionato in una esistenza dominata dal Caso che anticipa di parecchi decenni anche la tematica preferita del grande regista polacco Kieslowski. Le modalità espressive tipiche del B movie in questo caso funzionano a meraviglia, hanno stimolato il talento di Ulmer invece di limitarlo durante la lavorazione che durò solo sei giorni, con un budget misero e attori di secondo piano. La voce fuori campo è usata in abbondanza ma è indissociabile dall'universo Noir in cui bagnano la trama e i personaggi, fra cui il più memorabile è la donna fatale di Ann Savage che ricatta il protagonista ma sarà punita dal destino "cinico e baro". La regia è virtuosa nella sua economia di mezzi anche se il famoso piano sequenza di sei minuti nella parte finale di cui parlavano molti critici è una leggenda metropolitana, come giustamente sottoscritto nella play list di Inside Man, perché l'inquadratura più lunga supera di poco il minuto; in ogni caso, le immagini sono costruite con geometrica precisione, con un talento figurativo considerevole. Per me resta forse il capolavoro di Ulmer, il suo film piu' completo, probabilmente superiore anche al notevole "Fratelli messicani", con una menzione anche per il bravo protagonista Tom Neale nel ruolo dello sfortunato Al Roberts, un attore il cui nome oggi non dirà niente a nessuno, ma che in questa pellicola seppe apportare il giusto contributo a livello espressivo di sfiducia e disorientamento.
Voto 9/10
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Allora Stefano mi sembra di capire che sia imperdibile,basta trovarlo!
Ciao Anna io l'ho scaricato ma credo che si trova abbastanza facilmente in giro... tempo fa lo trasmise anche Fuori orario
Non l'ho visto ma la trama e le tue considerazioni sono intriganti. Film tv fa cenno al piano sequenza finale (sembra un fisima della critica al pari della simmetria nella rapina di 'PLace de La Vendome'): in che senso è un abbaglio?
È un abbaglio nel senso che semplicemente non c'è nel film... qualche critico deve aver diffuso una notizia errata che poi molti altri hanno ripreso... puoi leggere in proposito la play "Detour... dov'è finito il celebre piano sequenza"?
//www.filmtv.it/playlist/41158/detour-dov-e-finito-il-celebre-piano-sequenza/#rfr:film-9066
Insider man conferma quanto paventato: sembra che le fonti critiche di prima mano presenti su siti di critici amatori come questo siano più attendibili di quelli professionali che fanno il copia incolla. " Mio fratello è figlio unico...
E non ha mai criticato un film senza prima, prima vederlo."
Caso "critico" davvero emblematico... mi piacerebbe un giorno conoscere l'autore della fortunata (e duratura) bufala. Recensione puntuale as usual Stefano e grazie per la segnalazione. Un salutone a tutti.
Stefano,questa volta non mi cogli impreparato perché mi ricordo di aver postato tempo fa anche il mio commento,del tutto simile al tuo,almeno come giudizio (hai dato mezza stella in piu')....bazzeccole....e' un capolavoro e basta e tu l'hai spiegato bene (come sempre)......grazie
Ciao Ezio ho letto anche la tua e stavolta al di là del voto il nostro parere è praticamente identico!!!
Recuperato ad inizio settimana, capolavoro nonostante sia girato quasi senza budget ed in 6 giorni (clamoroso); io sono onesto più che dalla regia (comunque valida ed equilibrata) sono rimasto attratto dall'ineluttabilità del destino in quanto il protagonista ha sempre saputo di essere uno sconfitto inoltre ho apprezzato da matti l'abilità di Ulmer nell'utilizzare alla perfezione i pochi mezzi a disposizione ed alcuni topoi del genere (voce over insistente ma estremamente funzionale) ps: il film possiamo anche considerarlo una sorta di road movie (forse uno dei primi)
Ti ringrazio, il film è effettivamente un piccolo capolavoro in cui Ulmer riesce a sfruttare al meglio anche la povertà dei mezzi, il fatalismo è una parte integrante dell'universo del cosiddetto cinema Noir che da qui ha ripreso molto. Dello stesso regista molto bello anche Fratelli messicani
Fratelli messicani mi manca ma se devo essere onesto riguardo il cinema classico mi manca moltissimo infatti sto recuperando tutto con calma
Molto sopravvalutato, secondo me. La sceneggiatura tiene alla grande per metà film, ma collassa inesorabilmente quando entra in scena il personaggio di Ann Savage, utile solo a colmare l’evidente vuoto di idee narrative. Mi sorge il dubbio che ogni tanto si tenda ad abbondare in indulgenza per le ingenuità e le forzature dei film di quel periodo. Ci può anche stare, eh, il fascino cinematografico degli anni ‘40 è a mio avviso irripetibile. Se consideriamo questo un capolavoro, però, mi chiedo che definizione utilizzare per i noir di Fritz Lang e Robert Siodmak.
Comprendo il tuo punto di vista, secondo me il film si prende qualche punticino in più in quanto realizzato in condizioni off-limits, detto questo si parla di capolavoro nel genere del b-movie quindi tendenzialmente non viene paragonato a mostri sacri
Esiste anche un film che non è un remake con lo stesso titolo Detour gradevole che si ispira a questo classico , in una scena il protagonista vede in un motel questo film. Al posto di Ann Savage la dark lady e’ Bel Powney un volto niente male .
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