Regia di Fritz Lang vedi scheda film
Uno struggente incanto di amore e morte, in cui l'intensità della poesia abbraccia la profondità del dramma. Questo film reca l'impronta ottica di una sorta di espressionismo al negativo, in cui la luce della vita è fredda, flebile e gemente, mentre la morte è una presenza forte e urlante, che riversa con veemenza sulla scena la sua vernice spessa e nera. La morte è l'inchiostro con cui si timbra una condanna, mentre l'amore è l'impossibile volo di un gabbiano prigioniero di una chiazza di petrolio. La gravità è la potente forza di attrazione che ci tiene attaccati al mondo terrestre, ed è, allo stesso tempo, la forza peso che ci schiaccia dentro la sepoltura. Fritz Lang compone, in "Destino", una cupa sinfonia dai toni lenti e gravi, da cui si eleva, come un etereo controcanto, e più tenue di una fiamma di candela, solo l'impalpabile eternità dell'anima.
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