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Nikita

Regia di Luc Besson vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Nikita

di axe
7 stelle

Nikita è una criminale drogata e violenta; dopo un cruento scontro a fuoco tra la sua gang e la polizia, uccide a sangue freddo uno tra gli agenti intervenuti. Dopo essere stata condannata all'ergastolo, Bob, reclutatore per conto dei servizi segreti, la seleziona per entrare nella sua organizzazione. Simulata la sua morte, fa in modo di rieducarla ed addestrarla; superato con successo un "esame", alla ragazza sono assegnati un'identità fittizia, una casa, un lavoro. Nikita inizia una vita apparentemente normale, insieme a Marco, compagno tenero e comprensivo, all'oscuro del passato della donna. Una missione dopo l'altra, tuttavia, nell'animo di Nikita monta il disgusto per la finzione alla quale si è prestata. Celebre film diretto dal regista francese Luc Besson, mescola azione, spionaggio e sentimento. Se sotto il primo ed il secondo aspetto, il racconto non delude - sparatorie, attività "stealth", acrobazie varie non mancano - è il terzo elemento, quello che ho apprezzato di più. Chi è Nikita ? Una psicolabile, un'opportunista che sfrutta un'occasione offertale dalla sorte, una persona che desidera null'altro che una vita normale ? Probabilmente le tre cose contemporaneamente. Anche nelle prime battute del film, ove la vediamo commettere azioni violente, è difficile giudicarla in modo assolutamente negativo. La sua aggressività è stimolata dall'influenza delle droghe, o da una profonda disperazione esistenziale, essendo assolutamente immotivata. Ne assistiamo, poi, alla rieducazione; lo Stato è intenzionato ad ottenere dalla donna una sorta di "risarcimento" per il male fatto - nel dettaglio : l'assassinio di un poliziotto - prendendo, a sua volta, la vita di Nikita. La sua precedente identità è annichilita; in tre anni, la ragazza è istruita, addestrata fisicamente e mentalmente. Lo scopo non è farne una persona come le altre per restituirla alla società, bensì sfruttarne le doti e l'assenza di legami per creare un'assassina. Il progetto ha una riuscita parziale, poichè Nikita è di certo la killer che Bob e la sua organizzazione desiderano; ma anche una giovane donna alla costante ricerca di normalità. Una dimensione che trova iniziando una convivenza con Marco, innamorato di lei nonostante i molti misteri che ne rendono nebulosi presente e passato. Inizialmente, le due "identità" convivono; il rapporto con Marco fornisce copertura ideale e concede svago alla ragazza. Dopo un po', il sentimento, i sensi di colpa verso un uomo che l'ama, il disgusto per ciò che fa - i suoi incarichi prevedono l'assassinio a sangue freddo di persone inermi, senza che lei ne conosca, e men che meno condivida, le necessità - il desiderio di una vita normale, prendono il sopravvento. Appreso che Marco è giunto a conoscenza della sua doppia vita, non ha altra scelta che far perdere le proprie tracce, sia al compagno, sia a Bob, un personaggio ambiguo. Egli sembra costantemente in procinto di anteporre il sentimento al "lavoro", nel suo rapporto con Nikita, e puntualmente i fatti smentiscono le premesse. Le è affezionato in quanto sua creatura; letale e perfetto "strumento di lavoro". Sembra non esserci spazio per altro. In epilogo, assistiamo ad un confronto tra i due uomini, Marco e Bob; ognuno ha perso la "sua" Nikita ed esprime rimpianto. La ragazza è interpretata da Anne Parillaud. La metamorfosi del personaggio - da violenta psicopatica a persona non meno pericolosa, dall'ottimo autocontrollo - può sembrare repentina, durante la fase dell'addestramento; ma, del resto, apprendiamo che è durata tre anni. L'attrice francese, con le sue movenze, esprime la tensione del personaggio, il suo nervosimo, un'irrequietezza costante che non trova interruzione neppure nei momenti di tranquillità insieme a Marco (Jean-Hugues Anglade). Bob è interpretato dall'attore di origine turca Tcheky Karyo. Piccola parte per Jean Reno, nel ruolo dell'"Eliminatore", un "collega" di Nikita, molto efficiente e decisamente spietato. La tensione è molto elevata, poichè l'epilogo non è prevedibile e rimane fino all'ultimo l'incertezza circa la sorte di Nikita. Il finale è aperto e può lasciare insoddisfatti; io l'ho trovato appropriato. Nella seconda parte del film c'è una "zona d'ombra", in coincidenza con l'entrata in scena dell'"Eliminatore". Quanto raccontato è in generale poco plausibile, ma quella fase è veramente al limite ! Ciò non impedisce, comunque, di apprezzare il film, tanto per le ottime sequenze d'azione, quanto e più per l'interessante caratterizzazione del personaggio di Nikita e delle riflessioni che lo stesso ispira.

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