Regia di Raffaello Matarazzo vedi scheda film
Alle fine del Milleduecento, i riminesi assediano Ravenna. Per porre fine alla guerra, Gianciotto (dei primi) decide di sposare Francesca Da Polenta, figlia di un alleato ravennate. Quando invia il fratello Paolo presso la corte dei Da Polenta, però, Gianciotto ignora di stare consegnando la sua sposa nelle mani dell'amante.
L'episodio storico relativo a Paolo Malatesta e Francesca Da Polenta sarebbe stato presto dimenticato o semplicemente ignorato da qualsiasi libro, non solo di Storia, se non fosse stato per l'intervento del Divin poeta, Dante Alighieri, che descrisse con parole immortali l'idillio extraconiugale Duecentesco nel V canto dell'Inferno della Commedia. Ma fra la poesia e il cinema scorrono interi oceani e il tentativo di trasporre tale vicenda su pellicola, facendone letteratura pressochè fotoromanzesca (Matarazzo era pur sempre il re del melodramma italiano, insomma) non paga, per forza di cose. Paolo e Francesca è un discreto lavoro in quanto a fattura e rifinitura, ma rimane pur sempre un prodotto di consumo leggerino nei toni e nei contenuti, evidentemente orientato più all'illustrazione del canovaccio sentimentale della storia che al racconto storico-politico (sceneggiatura: Vittorio Nino Novarese, Vittorio Calvino e Raffaello Matarazzo). Fra gli interpreti spiccano i nomi di Andrea Checchi, Armando Francioli, Odile Versois, Aldo Silvani e Sergio Fantoni, quest'ultimo esordiente in un piccolo ruolo. Ordinaria amministrazione per il regista. 4/10.
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