Regia di Giorgio Bianchi vedi scheda film
Commediola ad episodi, incentrati ciascuno su un comico di grande risonanza (Fabrizi, De Filippo, Macario e Bramieri,tutti tassisti tranne l'ultimo, curiosamente) ed una spalla (Didi Perego, la quarta tassista, Yvonne Furneaux, Gianrico Tedeschi e la meno nota Graziella Granata); nel finale compare anche, brevemente, Carlo Delle Piane. Cento minuti di sottili sorrisi, per un intrattenimento leggero ed inoffensivo, frutto di un cinema che fu, probabilmente già vecchio all'uscita di questo stesso film (da notare per esempio come tutti e quattro i protagonisti provengano dall'avanspettacolo, ormai pittosto superato); il risultato è un assemblaggio di quattro sketch a molteplice firma: De Bernardi & Benvenuti; Castellano & Pipolo; Mario Amendola e lo stesso regista Giorgio Bianchi mettono il nome sul copione. L'episodio più incisivo è il secondo, quello con De Filippo, tassista 'distratto' da una finta suora, ma vera truffatrice. 5/10.
Quattro episodi. Uno sposo va alla cerimonia in taxi; si innamora della tassista e fugge con lei. Un tassista trasporta una suora; lei lo provoca, lui la bacia, lei si mortifica, lui la risarcisce con una forte somma di denaro: in realtà era una truffa, ma lui non lo saprà mai. Una sofisticata - e rompiscatole - donna dell'alta società complica la giornata di un tassista. Un tassista carica un assassino, che vuole eliminarlo, convinto di essere stato riconosciuto.
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