Regia di Dino Risi vedi scheda film
Tre banditi americani arrivano a Napoli per rubare il tesoro di San Gennaro. Per far funzionare il colpo, occorrono professionisti del posto, per cui il capozona Don Vincenzo (Totò) affida gli statunitensi nelle mani del boss dei quartieri bassi Dudù (Nino Manfredi) e del suo aiutante Sciascillo (Mario Adorf). Ma la riluttanza dei napoletani a rubare il tesoro del grande Santo e i numerosi colpi di scena che solo a Napoli possono accadere renderanno le cose più complicate.
Scritto egregiamente e diretto ancora meglio da quel genio di Dino Risi ed accompagnato dalle musiche di Armando Trovajoli, “Operazione San Gennaro” è un capolavoro della commedia all’italiana, testimonianza di una cultura partenopea improntata sull’arte d’arrangiarsi, rappresentata in maniera talmente verosimile da sfiorare le vette iconografiche ed antropologiche raggiunte nelle migliori opere di Vittorio De Sica e Eduardo De Filippo. Nel film c’è la quintessenza della napoletanità, dallo stadio di calcio ai bassi, dal bancolotto al miracolo di San Gennaro, dal festival della canzone partenopea ai faraonici banchetti nuziali a fare da sfondo ad un’idea brillante e ricca di sfaccettature, con un lieto fine straordinario; il merito sta anche nel taglio del racconto, in cui anche aspetti deleteri vengono descritti con totale disincanto da Risi, Manfredi e gli altri sceneggiatori.
Nel cast anche Senta Berger, femme fatale che cambia sistematicamente abito ad ogni sequenza, oltre a numerosi caratteristi alle prime apparizioni sul grande schermo (come Enzo Cannavale e Giacomo Rizzo). Film pressoché perfetto a cui, se vogliamo trovare un difetto, possiamo contestare l’assenza di sottotitoli italiani ai lunghi e numerosi dialoghi in inglese della coppia di gangster.
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