Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
Ottimo Bolognini, grande Mastroianni.
Ispirato ad un romanzo di Brancati, è forse il più profondo film di Bolognini.Il bell'Antonio,un magistrale Mastroianni, torna a Catania,suo luogo natio, portandosi dietro la fama di incallito Don Giovanni,sposa una candida e ingenua Claudia Cardinale, per volere delle famiglie, come all'epoca spesso si faceva.Ma come sempre succede, i nodi vengono al pettine e quando la mogliettina resterà a lungo illibata, si scoprirà che le sue supposte conquiste,erano solo il fantasioso racconto di amici e parenti,ma in realtà il bell'Antonio è impotente,ma essere impotenti, nell'Italia degli anni cinquanta, è un'onta e una vergogna inconcepibile ,nonchè una colpa inconfessabile, che lui cercherà pateticamenete di nascondere in tutti modi" per non essere esposto al pubblico ludibrio ,ma quando inevitabilmente la triste verità verrà fuori,creerà sgomento e dolore nei suoi genitori e isolamento e solitudine per lui.In un contesto di arretratezza culturale e sociale,si vedrà biasimato e condannato, da una comunità provinciale e ottusa, malata di "machismo" e "gallismo",legata a tradizionali miti di uomini conquistatori e donne relegate o al ruolo di ninfette o di "brave ragazze"rigorosamente vergini e da impalmare per mettere su famiglia,custodi del focolare domestico ovviamente fedeli, mentre i loro uomini continuano a concupire femmine, perchè,si sa l'uomo è "cacciatore"ovviamente con le donne degli altri o con quelle di "facili costumi" Bolognini fustiga con toni sferzanti, la società italiana di quegli anni, ipocrita e perbenista,benpensante ma pettegola e maldicente.
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