Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
L'amore non consumato non è amore.Non è degno di essere vissuto e Antonio,il bell'Antonio lo vive tragicamente sulla propria pelle.Bolognini pur dando al film la solita maniacale cura formale a cui ci ha da sempre abituato sceglie di descrivere di più la dimensione privata della disperazione di Antonio.Il suo matrimonio è sicuramente un matrimonio combinato,di convenienza,la sua fama di casanova immeritatamente conquistata in quel di Roma lo precede quando ritorna alla natia Catania e gli permette di fare cose che altrimenti non si potrebbe neanche sognare di fare.La tragedia non è quella della sua impotenza sessuale che lui prima di conoscere la sua sposa viveva con una certa noncuranza,la tragedia è che lo viene a sapere tutto il paese,suocero compreso.Perchè anche se il film è ambientato in una città grande come Catania,sembra di stare in un paesello di poche anime,in cui tutto l'universo privato in pochi attimi si trasforma in dominio pubblico e permette ad ognuno di sapere tutto di tutti.Antonio è ferito di più dalle parole dette alle sue spalle che dalla sua condizione di amante che non ha la possibilità di amare.E alla disperazione si aggiunge anche il fatto che si accorge di amare veramente con tutto il corpo e con tutta l'anima la giovane e ingenua Barbara che non si è mai nemmeno chiesta il perchè di quell'amore platonico.E anche qui interviene il contorno di varia umanità.Il film invece di diventare una fucina di notazioni di costume diviene una tragedia privata,di quelle che spingono al dolore silenzioso,al pianto soffocato e Mastroianni con la sua prova attoriale sfumata e ricca di sensibilità accresce i già indubbi meriti del fiilm...
non male
come catanese fa un po'macchia
bellissima e ingenua
grandissima prova d'attore
solita maniacale cura formale ma anche una descrizione puntuale di una tragedia annunciata
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