Regia di Mauro Bolognini vedi scheda film
L’amore come fenomeno di costume, soggetto a rigide categorie morali, e gravato di ottuse aspettative sociali: questo è lo spirito dell’ambiente che circonda il protagonista, che non trova spazio per esprimere il suo sentimento, personale, unitario e inclassificabile, che è impossibile spezzettare in componenti variamente etichettate. Antonio, di fronte ad una donna che pur ama, non riesce ad andare oltre un’affettuosa amicizia, poiché tutto quanto viene dopo è banalizzato dalle definizioni semplificatrici che ne danno gli altri. L’impianto della commedia, popolata da una moltitudine di personaggi ben identificati, è quello più congeniale a quest’opera, che, più che la rappresentazione di un dramma individuale, è la critica ad un certo comune modo di pensare.
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