Regia di Barbet Schroeder vedi scheda film
Un film che mi affascina molto questo....Perché a raccontarlo è la protagonista in coma profondo, Sunny (Glenn Close) che ormai vede tutto con il distacco di chi sa già la verità, perché Claus Von Bulow (Jeremy Irons), risulta ambiguo per tutto il film, raccontando anche lui la sua verità, non mostra mai attimi di cedimento...lasciando sempre nel dubbio con il suo autocontrollo aristocratico e snob e mostrando comunque un aspetto meschino e calcolatore.
La storia prende spunto da un fatto di cronaca vero, Sunny Von Bulow, entra in coma profondo, subito i sospetti cadono sul marito Claus, accusato dai figliastri di aver provocato il coma con una puntura di insulina alla moglie. Dopo essere stato condannato, in appello decide di farsi difendere da un avvocato famoso per le sue cause civili: Alan Dershowitz (Ron Silver).
Il film gira intorno ai racconti dei due protagonisti, Claus che si proclama innocente, e continua ad asserire che la moglie ha tentato il suicidio perché infelice, e Sunny che racconta solo a noi spettatori la sua vita infelice, ma non svelando la realtà dei fatti accaduti.
L'avvocato cercherà con un buon lavoro di gruppo con i suoi studenti, di far “funzionare il sistema”, cioè non di trovare la verità, ma di garantire un processo equo al suo cliente, cercando di non farsi influenzare dall'antipatia e dalla vita troppo distante dalla realtà di tutti i giorni di Von Bulow dalla gente comune,
Di questo, infatti si tratta...Claus Von Bulow è odioso, fa una vita da miliardario ozioso, non lavora, ha amanti, può fare quello che vuole....e nonostante tutto non appare felice, con la moglie egoista, viziata e alcolista, che rende la vita difficile a tutti...Un mondo completamente distante dalla realtà, e bellissima infatti appare la scena iniziale del film, con l'inquadratura dall'alto delle magnifiche ville-reggie sulla costa.
Tutta apparenza, ambiguità e tanta falsità che ben si contrappongono con la genuinità e spontaneità del gruppo-comune formatosi a casa dell'avvocato, proprio per difendere Von Bulow.
Bravissimi i due protagonisti: Jeremy Irons e Glenn Close che danno ai loro personaggi tutta la psicologia necessaria per farci entrare in quel mondo impenetrabile, fatto di lusso e freddezza, proprio come la stanza da bagno in marmo tanto amata da Sunny, dove ci passava la maggior parte della giornata, e dove vi trova la sua fine prematura.
Il finale si carica forse un po' troppo di una ironia nera, e di un sarcasmo che non ho trovato adeguato.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta