Regia di Mario Monicelli vedi scheda film
Mario Monicelli è stato uno dei migliori registi del filone "commedia all'italiana", ma anche un vero autore, la cui opera è riuscita a spaziare in ambiti insoliti per il cinema nostrano. Insieme a "La grande guerra" il suo film più completo mi sembra "L'armata Brancaleone" che è una divertente e originale reinvenzione del Medioevo, un film che mischia l'avventura picaresca alla farsa, che ad alcuni ha ricordato perfino il cinema dei Monty Python, ma senza mai scivolare nei toni scurrili. Gli sceneggiatori Age e Scarpelli hanno forgiato una lingua composita dove si ritrovano influenze dal Latino e dialettali che caratterizzano la parlata aulica di Brancaleone da Norcia e dei suoi seguaci, con effetti di una comicità spesso irresistibile. In ogni caso, la progressione della trama è assai salda, con una struttura episodica che resta piacevole e unghiate satiriche che vanno a segno, ma il film è raffinato anche nella veste figurativa grazie alla fotografia del grande Carlo Di Palma, ai costumi e alle scenografie che aggiungono tocchi surreali e fanno pensare ad una stravaganza decorativa di tipo felliniano, con esiti molto suggestivi per l'occhio dello spettatore. E anche il cast funziona a dovere: Gassman dimostra ancora una volta il suo notevole talento sul registro brillante, ma sono ottimi anche Gian Maria Volontè, Enrico Maria Salerno, una Catherine Spaak nel fulgore della sua bellezza e il redivivo "Capannelle" Carlo Pisacane nel ruolo di Abacuc. Rispetto alle commediole di oggi, la differenza qualitativa è notevole.
Voto 9/10
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