Regia di Jean Negulesco vedi scheda film
Jean Negulesco mi pare fosse uno dei registi più prolifici della vecchia Hollywood, forse perché accettava tutte le sceneggiature che gli mettevano davanti, e girò infatti anche film mediocri. Ma quando queste erano buone - come caso nel caso di Johnny Belinda - e magari lui pure ci credeva, era capace di girare un bel film. Io l'ho trovata una pellicola appasionante e coinvolgente, sostenuta da una buona trama, buoni dialoghi, e bravi attori. Anche il valore umano dell'opera è alto, perché fa vedere il bene e il male (anche attraverso i personaggi), la cattiveria e la bontà umana, il pentimento e l'indurimento del cuore fino alla fine. Tra i personaggi collaterali più interessanti ho trovato la moglie del violentatore, che ama un uomo e ne sposa un altro (caso non raro...), e poi i genitori adottivi di Belinda. Il mascalzone della situazione lo si riconosce fin dall'inizio, quando, provocato un grave incidente sul peschereccio, se ne va via allegro e a cuor leggero. Quello che farà nel film sarà infatti una scia di crimini, l'uno per nascondere l'altro, perpetrati senza rimorsi. Molto belli, invece, i personaggi del dottore e della ragazza sordomuta; nonostante la loro bellezza umana il film non è mai buonista o zuccheroso. Anche i momenti di commozione sono sinceri e ben rappresentati. E ciò è vero forse perché il regista è parimenti impietoso nella rappresentazione del male, che sono per esempio le calunnie e le maldicenze che serpeggiano nella piccola comunità rurale, coniate da poche ma indomabili comari pettegole e da un negoziante avido. Il terribile gesto che ad un certo punto compie la ragazza è secondo me leggermente offuscato da una certa ambiguità morale. Forse, a meglio dire, bisogna dirimere la delicata questione se quello che compie sia giustificato e fino a che punto. Non è comunque una faccenda da tagliare con l'accetta, e a ciascuno l'ardua sentenza. In ogni caso è un film molto bello, che è stato ingiustamente e incomprensibilmente dimenticato. Nota di merito per Lew Ayres (il dottore) e la giovane Jane Wyman, che recita senza pronunciare mai una sillaba. E' chiaro allora che, dal momento che funziona, l'attrice è molto espressiva. PS - Una battuta da ricordare: è difficile nascere ed è difficile morire.
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