Regia di Tim Burton vedi scheda film
Nominate Beetlejuice per tre volte di fila, e apparirà un viscido, grezzo, cialtrone, schifosissimo mostro, che sotto il pesante cerone nasconde il volto di Micheal Keaton, a un anno esatto dalla sua successiva e più celebre mascherata, quella di Batman, ovviamente, diretta sempre dal genio di Tim Burton, che qui ci apre le porte del suo mondo di spensierata e cupa fantasia, in bilico tra le forme sinuose e i colori accesi di DisneyWord e un dark trascendentale, impersonato dalla giovane protagonista Winona Ryder (il cui volto, guarda caso, non è dissimile a quello di Johnny Depp in Edward The Scissorman).
Ottima scelta dei brani (geniale il ballo con il "Banana Split"), musiche composte da Danny Elfman, che sta a Burton 'come Robin al Cavaliere oscuro'.
Il volto giusto per la piccola adolescente incompresa, ancora 'pura' e inalterata dall'egoismo e dalla brutalità degli adulti.
Un funambolico Spiritello Porcello. Grande Cult.
Fa bene la sua parte, nel ruolo della coniuge defunta.
Molto bravo, quasi irriconoscibile dal 'latin lover' anni '90: forse, prima di incontrare la Basinger, sapeva recitare..
Dirige con semplicità in perfetta sintonia con lo scenografo Bo Welch e il fido musicista Danny Elfman. I titoli di testa, con la veduta a volo d'uccello sulla cittadina (tema ricorrente, da "Edward Mani di Forbice" a "La Fabbrica del Cioccolato") che culminano magicamente all'interno del plastico, sottolineano la simbiosi tra giocattolo e realtà, reminescenza fiabesca del mondo fantastico dei bambini: non a caso Burton ha un passato di cartoonist per la Disney.
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