Regia di Michael Anderson vedi scheda film
Dal romanzo del grande scrittore francese Jules Verne, la storia dell'inglese Phileas Fogg (David Niven) che, insieme al suo servitore Passepartout, all'inizio del secolo inizia il suo viaggio attorno al mondo in 80 giorni per vincere una scommessa. La loro divertente avventura li porta da Parigi alla Spagna, dall'India (dove salvano una principessa del luogo da morte sicura) a Hong Kong, Giappone, America (con un imprevisto attacco dei pellerossa) fino al ritorno in Inghilterra, con il sospettoso ispettore Fix costantemente sulle loro tracce. Il film fu dovuto più al produttore Mike Todd, allora marito di Liz Taylor e che sarebbe prematuramente scomparso in un incidente aereo, che non al regista Anderson: è una superproduzione che ebbe un notevole successo di pubblico e fu premiata addirittura con l'Oscar per il miglior film, che può sembrare una ricompensa un pò troppo generosa agli spettatori di oggi. Infatti, nonostante l'indubbia validità spettacolare di alcune sequenze, lo spirito del romanzo è tradotto in maniera un pò troppo semplicistica, con alcune infedeltà piuttosto vistose: ad esempio, il Passepartout interpretato dal comico messicano Cantinflas ha ben poco di francese, e nelle scene ambientate in Spagna si improvvisa facilmente come torero (in questo caso si è tenutio conto più dell'interprete che non del personaggio). Anche in altri momenti certe caratterizzazioni appaiono un pò datate, compresa la principessa indiana di Shirley MacLaine, e gli spunti umoristici sono moderatamente divertenti. Azzeccata, invece, la scelta di David Niven come protagonista, con la sua aria un pò compassata da gentleman inglese del tutto adeguata al personaggio di Fogg. Le molte comparsate di attori celebri aggiungono colore, ma non molta sostanza.
voto 7/10
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