Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
Nel cinema western degli anni ’60 ci sono stati due grandi innovatori del genere che hanno tagliato i ponti con il passato rappresentato principalmente da John Ford e A.Mann e rispondevano ai nomi di Sergio Leone e Sam Peckinpah. Quest’ultimo con SIERRA CHARRIBA e IL MUCCHIO SELVAGGIO ha marcato le distanze dai grandi del passato per la violenza realista e talvolta iperrealista delle sue scene, per i suoi antieroi perdenti in netto contrasto con gli eroi alla John Wayne, “sporcando” il mito finora raffigurato. Peckinpah nella sua breve ma intensa vita professionale ha spaziato anche in altri generi, con LA CROCE DI FERRO ha raccontato un episodio della 2ª guerra mondiale dalla parte della Wehrmacht tedesca impegnata sul fronte russo del ’43. Il battaglione agli ordini del colonnello Brandt (James Mason) tenta di resistere alla controffensiva sovietica, alla testa del gruppo troviamo l’energico e orgoglioso sergente maggiore Steiner (un formidabile James Coburn). Questi è entrato in aperto conflitto con il capitano Stransky (Maximilian Schell), un aristocratico prussiano convinto di poter prendere la “croce di ferro” senza sporcarsi le mani ma Steiner dopo un soggiorno ospedaliero in seguito a una ferita alla testa, gli complicherà l’ambizioso piano. Il film, tratto dal romanzo di W.Heinrich LA CARNE PAZIENTE viene piegato da Peckinpah alla sua idea di cinema visionario e fuori dai canoni tradizionali, lo spirito de LA CROCE DI FERRO è western, sotto le divise naziste batte un cuore da rudi e disincantati pistoleri. I caratteri dei protagonisti sono solcati in profondità, gli ufficiali sono pavidi, rassegnati e odiosi, il sergente e i suoi uomini sono leali e legati da una proterva amicizia virile e alla fin fine sono degli antieroi proprio come piacciono al regista. Tra le cose migliori del film va segnalata la scena del ricovero ospedaliero di Steiner, un impasto onirico-realista di grande efficacia, il tragico tentativo di stupro e il finale affidato alla risata beffarda e ghignante del protagonista. Gli annosi problemi con i produttori americani dell’autore di CANE DI PAGLIA erano notori, anche LA CROCE DI FERRO non è stato esente, il regista auspicava sempre una distinzione di ruoli e aspirava al controllo totale dell’opera, in questo caso il film venne prodotto in Gran Bretagna e nell’allora Repubblica Federale Tedesca e girato in Jugoslavia, tra problemi di alcol e un infarto durante il montaggio il buon vecchio Sam ha portato comunque a compimento un piccolo capolavoro del cinema bellico.
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