Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
Ottima e avvincente spy-story con due mostri sacri del Cinema come Gregory Peck e Laurence Olivier, in un film che è molto più di una caccia al nazista di turno ma scopre il vaso di Pandora di una concezione aberrante di quello che poteva essere il futuro visto dai nazisti se fossero riusciti a vincere la Seconda Guerra Mondiale
Avvincente spy-story di fine anni '70, incentrata sulla caccia all'ex gerarca nazista Mengele (passato alla storia per gli agghiaccianti esperimenti genetici condotti sulle vittime ebree trattate nè più nè meno di animali da cavia) da parte di uno dei più agguerriti cacciatori di nazisti (riparati dopo la guerra per la gran parte in Sud-America). Ed è proprio dal Brasile che vengono i bambini-clone ottenuti replicando il codice genetico di Adolf Hitler, e dati in adozione a più o meno ignare coppie in mezzo mondo. Ma quando Mengele deciderà di "disfarsi" dei genitori adottivi, anche i suoi deliri legati alla creazione di una razza di superuomini finirannno per ritorcerglisi contro. Un film che non lascia un attimo di tregua, e che diventa man mano più avvincente quando cacciatore e preda si sfiorano più volte fino ad incontrarsi, ma anche per un finale dalla forte valenza simbolica ed esplicativa su tutta la vicenda e sui suoi risvolti psicologici e sociologici. Ottimi i due protagonisti Gregory Peck e Laurence Olivier, e pretestuose le polemiche del tempo sull'assurdità della storia (sarebbe la morte del cinema stesso parlare solo di fatti realmente accaduti..)
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