Regia di Sam Peckinpah vedi scheda film
l'incontro tra il vecchio sam e steve mc queen produce un opera bellisima e poetica. l'attore dalla vita spericolata è perfetto come alter ego del nostro, nel rappresentare colui che sa di dover soccombere rispetto al fratello costruttore e al progresso. qui la violenza peckinpaiana non coincide con l'eplodere delle armi, ma è subita dal paese nella sua interezza e non direttamente dalle persone, i valori di junior e di ace bonner ( il padre ) sono destinati ad essere sopraffatti dall'intrapredenza industriale di curly ( il fratello ) che pensa solo allo sviluppo immobiliare della zona. junior e suo padre rappresentano meglio di altri il pensiero del regista rispetto ai valori importanti della vita e nello stesso tempo non c'è piu bisogno della violenza verso le persone per farli affermare, ma questi si imporrano per la logica stessa del progresso. lo stesso progresso che trasfoma anche i rodei in spettacoli consumistici. junior bonner continuerà nonostante questo a fare la vita del cow boy passando da un rodeo all'altro e trovando solo nellla sfida melvilliana al toro la ragione di vita.
il film mantiene un ambiguità di fondo, nel senso che alla fine junior resce a restare per otto secondi sul toro, ma sa che deve inseguire nuove sfide, non può accettare la vita borghese e sedentaria che gli offre il fratello , ma vuole realizzare il sogno della persona che nella sua famiglia gli è piu simile e per questo rinuncia ai soldi della vincita.
in altre parole, la sua non è una vittoria piena , ma soltanto una sconfitta rimandata al momento in cui non riuscirà più a stare in sella al toro è sarà costretto ad accettare un lavoro normale e una vita normale.
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