Regia di Terence Fisher vedi scheda film
Un classico dell'horror che punta su basi essenziali ma definite e decise, asciuttezza scenografica, colore allarmante, contrasti di luce ambigui e penetranti, musica cupa e cangiante (James Bernard), sguardi acuminati come gli innovativi canini, dualità tra istinti e razionalità, tra entità "benefiche" e "malefiche" che sono i lati della stessa medaglia, di un continuo ciclo che sana la piaga momentaneamente. Il conte Dracula è in scena solo nove minuti (Morandini dixit) ma ogni immagine pensa a lui, alla sua influenza nell'aria e sugli elementi, il suo fascino perverso e arrogante (Emanuela Martini) strega uomini e donne, dominati e dominate dai suoi occhi, dalla sua imperturbabile austerità che travalica i secoli, dalla bisessualità vampiresca.
Le ingenuità e le forzature non mancano (la notte che incombe sempre appena la tomba viene trovata), ma d'altronde ci sono casi in cui bisogna stare al gioco, alle convenzioni del genere, perché vogliamo essere illusi, sorpresi, presi in considerazione a costo di essere ingannati, ma con classe e qualità. 8
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta