Regia di Aldo Fabrizi vedi scheda film
Questo film costituisce, a mio avviso, il complemento in negativo del neorealismo, piegando la cronaca in "presa diretta" di un fenomeno di enorme proporzioni, l'emigrazione, alla propaganda dell'Accordo stipulato attorno al 1947 da Italia ed Argentina per lo scambio tra manodopera qualificata, la nostra, e merci pregiate, le loro. Le forzature sono tante, dall'eccessiva bontà ed apertura degli argentini, all'incredibile facilità di integrazione sociale degli italiani, per non parlare del finale da favola con tanto di principe azzurro. Gli attori però sono bravi a mischiare il dramma alla risata dando gradevolezza alla narrazione ed è il solo motivo per cui la pellicola mi risulta apprezzabile.
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