Regia di Aldo Fabrizi vedi scheda film
Una coppia di romani in età già matura, con una figlia grande e un bambino in arrivo, decide di emigrare in Argentina con l’idea di fare fortuna e ritornare dopo un anno: le previsioni si rivelano troppo ottimistiche, la donna si rifiuta di adattarsi, ma forse il progetto iniziale cambierà. Primo film diretto da Aldo Fabrizi, anche cosceneggiatore: bonario, semplice, ingenuo; risente della temperie neorealista, ma ne ammorbidisce parecchio i toni. Qui non c’è ombra di conflitti, non ci sono antagonisti: tutti gli emigrati si aiutano vicendevolmente, tutti gli argentini sono gentili e disponibili; l’unico che commette un’azionaccia è proprio il protagonista, che però poi se ne pente e rimedia. Ogni tanto, per chiarire il concetto, c’è anche qualche pistolotto (per lo più affidato ad Adolfo Celi, giovane e quasi irriconoscibile) sulla fratellanza fra le nazioni e sulle virtù popolari. Da salvare la raffigurazione, vivace e sentita, della vita della povera gente: toccante soprattutto la prima mezz’ora, con l’abbandono della casa dove si è vissuto per anni e dove ogni oggetto significa qualcosa.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta