Da quando Vittoria l'ha lasciato, Camillo è rimasto paralizzato. La malattia è chiaramente psicosomatica, dice il suo medico, tant'è vero che alla notizia che Vittoria s'è lasciata col nuovo fidanzato, lui ricomincia subito a muoversi. Intanto il fascismo è andato al potere, Camillo è andato in galera per una battuta sul Duce e Vittoria è andata a vivere a Parigi. Camillo però ora sa come muoversi.
Note
Pur con qualche incertezza, al suo terzo film Troisi conferma di non essere il solito cabarettista televisivo passato alla regia, ma un autore in piena regola. Colonna sonora di Pino Daniele.
Curioso, motivato da attori in parte, a tratti fine -con un Troisi di sottile cinismo:la sua fede ascosa:soffonderla,verso richiami a non sue altre specie, gli ha portato sfortuna (artisticamente).
Un tentativo non troppo riuscito di Troisi di traghettare la sua stralunata comicità in un contesto più serio e con accenni drammatici. Operazione che riuscirà meglio al grande attore napoletano solo sette anni dopo con il grande successo de "Il postino".
Un bellissimo film che mostra anche molto bene la situazione storica , c’è tutto in questo film . Molto bello ed interessante. Troisi era fenomenale , anche Pino Daniele
Di Troisi mi piace soprattutto il suo modo di raccontare le storie d'amore, la gelosia, i tradimenti, la sofferenza dell'abbandono. Con questo film conferma ancora una volta le sue grandissime qualità di regista e di attore.
Camillo,l'indimenticabile Massimo Trosi,è un barbiere di un piccolo centro del sud,negli anni venti,che soffre di una malattia psicosomatica,ritiene di non essere in grado di muovere gli arti inferiori,che sente paralizzati, senza che vi sia però una compromissione organica.Reduce da una cocente delusione sentimentale, con la sua fidanzata storica la francese Vittoria,il… leggi tutto
Massimo Troisi, da comico navigato ed in cerca di ulteriori conferme, compie un mezzo passo falso quando nell'87 gira "Le vie del Signore sono finite". Il film, ambientato nella provincia italiana del sud durante il periodo fascista, segue le vicende di Camillo, finto invalido psicosomatico che stringe amicizia con l'invalido vero Orlando (il bravo Massimo Bonetti) finchè entrambi si… leggi tutto
Delirante e sconnesso, il racconto di Troisi è vittima di un buonismo che raggiunge la sua apoteosi nell'insensatezza del finale. Questa volta, oltre al consueto balbettio incomprensibile, al biascicare fastidioso ed al sentenziare continuo esprimendosi per frasi fatte, Troisi per buona metà del film è pure paralitico: ci vuole davvero un miracolo. Sì, per arrivare alla fine resistendo alla… leggi tutto
Massimo Troisi, da comico navigato ed in cerca di ulteriori conferme, compie un mezzo passo falso quando nell'87 gira "Le vie del Signore sono finite". Il film, ambientato nella provincia italiana del sud durante il periodo fascista, segue le vicende di Camillo, finto invalido psicosomatico che stringe amicizia con l'invalido vero Orlando (il bravo Massimo Bonetti) finchè entrambi si…
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Commenti (9) vedi tutti
Curioso, motivato da attori in parte, a tratti fine -con un Troisi di sottile cinismo:la sua fede ascosa:soffonderla,verso richiami a non sue altre specie, gli ha portato sfortuna (artisticamente).
commento di feliniUn tentativo non troppo riuscito di Troisi di traghettare la sua stralunata comicità in un contesto più serio e con accenni drammatici. Operazione che riuscirà meglio al grande attore napoletano solo sette anni dopo con il grande successo de "Il postino".
leggi la recensione completa di galavernaNiente di che. 5
commento di BradyUn bellissimo film che mostra anche molto bene la situazione storica , c’è tutto in questo film . Molto bello ed interessante. Troisi era fenomenale , anche Pino Daniele
commento di Utente rimosso (arwen88)Bel lavoro del grande Massimo Troisi.
leggi la recensione completa di Furetto60Nonostante qualche difetto, è un film che funziona.
leggi la recensione completa di Carlo Ceruti8
commento di danandre67Di Troisi mi piace soprattutto il suo modo di raccontare le storie d'amore, la gelosia, i tradimenti, la sofferenza dell'abbandono. Con questo film conferma ancora una volta le sue grandissime qualità di regista e di attore.
commento di mosezFilm di misteriosa bruttezza che non mi sento di criticare perché non riesco a vederlo tutto. Al terzo tentativo ho raggiunto una RSPDN di 34 minuti.
commento di zio_ulcera