Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Maurice (Serge Reggiani) e Silien (Jean-Paul Belmondo) sono legati da un ottimo rapporto di amicizia che però si incrina dopo che una rapina è andata a male. Maurice viene arrestato e crede che Silien l'abbia tradito rivelando a un suo amico poliziotto i piani della rapina. Prima che Maurice venga a sapere come sono andate le cose, chi ha tradito chi e che cosa é realmente successo, il disegno della vendetta già è stato tracciato. Irrimediabilmente forse.
Credo che "Lo spione" sia il film di Jean-PierreMelville più vicino alla tradizione dei noir d'oltreoceano anche se poi, fatto in Francia e con contenuti fenomenologici tipicamente europei, assume un carattere assolutamente originale. La poetica di Melville è riconoscibile tra mille, per la rappresentazione del male inteso come possibilità esistenziale per la vita degli uomini e il modo antiretorico in cui tratta il variegato mondo del mal'affare. In questa sorta di zona grigia, sempre presente nei film di Melville, dove davvero è difficile fare la morale a chicchessia e scorgere altre possibilità di vita per uomini che si sono scelti il ruolo dei cattivi, dei guastatori sociali, c'è spazio per l'amicizia vera, di quelle in nome e per il rispetto della quale si possono uccidere persone come mosche. Maurice e Silien sono ligi al loro dovere di ladri gentiluomini ma un cedimento di questa credibilità vicendevole innesca una serie di equvoci e reazioni a catena che danno al film un crescendo ritmico di ottimo livello. Magistrale la scena in cui Silien spiega a Maurice come sono andate realmente le cose, chi aveva tradito e perchè, il tutto con una serie di flashback che ci riportano a un trascorso non visto del film. Tutto si chiarisce anche per l'osservatore esterno che fino a quel momento aveva le stesse perplessità di Maurice sulle reali intenzioni di Silien. Insomma, é un film in cui, tra i misfatti della malavita parigina, viene tratteggiata un' amicizia leale tra due uomini accomunati da un'identico percorso esistenziale. Ad un certo punto Silien confida che se nè vorrebbe andare dove "non ci sono nè poliziotti ne spie", proprio a sottolineare che solo così potrebbe cambiare corso alla sua vita, fare altro dal ladro o dal confidente. Ma è possibile arrivare a ciò se si è trascorso una vita a schivare pallottole, convivere con il sospetto e dove c'è sempre un conto aperto che ci si è dimenticati di chiudere foriero di pericoli ? Maurice non si sa pensare che come è mentre Silien vive nella convinzione che la sua astuzia lo condurrà in posto lontano a godersi i frutti delle sue malefatte. Grandi Reggiani e Belmondo ma urge sottolineare che il volto del primo, intriso di triste malinconia, ha nettamente la meglio sulla ostentata stravaganza del secondo. Altro grande film di Melville.
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