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Lo spione

Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film

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La recensione su Lo spione

di bradipo68
8 stelle

Il pessimismo cosmico applicato al noir cinematografico.Non scopro certo io Melville,ma più guardo i suoi film più mi entusiasma la sua idea geometrica di cinema,il suo progredire newtoniano(ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria) senza farsi ingabbiare troppo dai dettami del genere,il suo richiamarsi alle atmosfere degli americani,veri artefici del noir senza imitarli sterilmente ma rielaborando abilmente le coordinate del filone cinematografico di cui stiamo parlando.Così immerge il suo film in un bianco e nero quasi asfissiante,in interni spogli e fumosi ed esterni che se possibili sono ancor più squallidi degli interni,avvolti da una nebbia maligna o da una pioggia che sfuma i contorni di ognuno diventando al protagonista assoluta del finale.La vicenda di cui si parla in questo film è difficile da riassumere in due parole:è una storia d'amicizia virile e di presunti tradimenti,di informatori o presunti tali ,di rapine andate male ma anche di bottini ingenti nascosti chissà dove.Su tutto domina la bruma e la pioggia in una messa in scena di calcolata freddezza in cui si stagliano prepotenti le figure dei protagonisti:Maurice appena uscito di priigione a causa di una rapina andata male sospetta che il suo amico Silien sia lo spione del titolo,Silien dal canto suo,forte di una filosofia di vita votata al fare il malvivente il meno possibile(altrimenti si finisce con un buco in pancia come dice lui)è molto più furbo di quello che sappia l'altro e ha fatto sempre tutto per proteggerlo.Fa rimanere quasi a bocca aperta il confronto tra i due in cui Silien gli spega per filo e per segno quello che ha fatto e come ha protetto l'amico,il tutto in rapidi,esplicativi flashback usati in modo assai creativo.Maurice dal canto suo ha ingaggiato un killer per ucciderlo,visto che fino a pochi minuti prima credeva fosse un traditore.Accortosi dell'errore cerca di impedire l'omicidio dell'amico ma in un finale di tragica predestinata durezza la spirale di morte avvolgerà il killer e i due amici.E'un finale difficile da dimenticare,con la pioggia che sfuma i contorni dei personaggi e non permette di riconoscere le prede.Del resto sia Silien che Maurice sono celati dietro impermeabili e cappelli calati sugli occhi e quando corrono sotto la pioggia è praticamente impossibile distinguere i loro volti.Come detto da altri è un noir molto americano nello spirito e nell'atmosfera ma decisamente peculiare per il tema dell'amicizia virile così brillantemente trattato alla luce di un destino tragico che avvolgerà i protagonisti....

Su Fabienne Dali

non male

Su Jean Desailly

nella parte del commissario è bravo

Su Serge Reggiani

parte indimenticabile

Su Jean-Paul Belmondo

personaggio romantico,creduto traditore e invece amico vero

Su Jean-Pierre Melville

una messa in scena glaciale evidenzia la sua idea geometrica di cinema

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