Regia di Arthur Hiller vedi scheda film
Film di impianto teatrale, statico, verbosissimo ma non di meno straordinario. Matthau è il mattatore di un vero e proprio saggio di recitazione, anche se insolitamente poco simpatico. Si ride amaro, infatti, in questo campionario di vite fallite. Nel primo episodio colpisce il repentino cambiamento di tono, che dopo una partenza leggera si fa improvvisamente tragico. Nel secondo colpisce il senso di solitudine che trapela dietro la patina del successo, anche se il contenuto dei dialoghi poteva essere più interessante. Nel terzo, a raggelare l’umorismo ci pensa la figlia ribelle, quando teme che il suo matrimonio potrebbe diventare come quello dei due strampalati genitori.
Da notare - nel terzo episodio - la bella prospettiva del Central Park intravvisto dalla finestra dell’albergo, e la bandiera statunitense che sventola accanto a quella israeliana, omaggio all’origine ebraica di Matthau.
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