Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
Western e commedia: come ti imbastardisco il genere, operazione del resto tipica per ogni filone di successo in Italia (il poliziesco che diventa poliziottesco, la commedia di costume che diventa commedia scostumata, etc.). Questa pellicola di Damiani, solitamente impegnato in un cinema più civile, di contenuti insomma, ha fra i suoi pregi un buon ritmo - nonostante le due ore due di durata - e sicuramente il cast azzeccato: Terence Hill come ladruncolo è perfetto ed anche Patrick McGoohan, colui che nel decennio precedente fu il Prigioniero, è un maggiore Calbot di sicuro impatto. E poi c'è pure Klaus Kinski in una parte minore. Hill veniva d'altronde dai successi dei film in coppia con Spencer, quelli diretti da Colizzi, già di per sè western-commedia: anche senza l'appoggio del partner, il suo personaggio funziona. Trama complicata il giusto, fra trabocchetti e contromosse, per una sceneggiatura di Damiani-Gastaldi-Morsella. 5,5/10.
Far west. Il maggiore Calbot trattiene per sè 300mila dollari che andrebbero consegnati dal governo agli indiani; il furbo banditello Joe architetta un piano per impossessarsene, istruendo due complici. Ma anche il maggiore è piuttosto scaltro e prepara le sue contromosse...
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