Regia di Luciano De Crescenzo vedi scheda film
Considero De Crescenzo “il filosofo moderno” sapendo che la sua profondità, il suo pensiero ardito ma piuttosto fermo, concreto, verrà probabilmente, anzi direi piuttosto sicuramente, apprezzato più dai posteri che da noi che oggi abbiamo la fortuna di sentirlo decantare dal possessore della mente generatrice. Certo è che mettere in pratica, rappresentare qualcosa di così profondo può essere: 1) ampolloso e trasformarsi, come avviene spesso, in dialoghi non tanto lunghi quanto prolissi annoiando l’80% degli spettatori ; 2) cercare di racchiudere un significato profondo attraverso un episodio senza riuscirci neanche lontanamente. Insomma, la classica storia del “come fai sbagli”, motivo per cui è lo stesso De Crescenzo a curare ogni aspetto della sua pellicola per cercare di raccontare senza annoiare ma allo stesso tempo sena sminuirne il pensiero. In parte ci riesce anche, i segnali che manda sono abbastanza forti, a discapito però del cinema, non si cura infatti la fotografia, ne altre caratteristiche quali la colonna sonora, sembra piuttosto che il mezzo venga utilizzato per lo scopo: diffondere la filosofia al popolo attraverso una fonte accessibile a tutti, il cinema Se dovessi stimarlo per il contenuto, non basterebbero le stellette, dovendolo stimare cinematograficamente parlando, un sei è più che sufficiente. Ah, Enzo Cannavale è divino, come sempre.
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