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I contrabbandieri degli anni ruggenti

Regia di Richard Quine vedi scheda film

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John_Nada1975

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La recensione su I contrabbandieri degli anni ruggenti

di John_Nada1975
7 stelle

E' un mistero un titolo come questo non abbia mai avuto in trent'anni neanche una recensione da queste parti, forse anche per via dei suoi forse lontani passaggi televisivi eoni fa tipo su Retequattro, e per non essere mai uscito su vhs o dvd, ma all'estero in Warner Archive, e in Spagna con un bootleg dvd. Si trova però in groppa al muletto un buon mux ita. eng. dvd.

Abbastanza vistosamente influenzato dal cinema della Nuova Hollywood realizzato da un regista di bravo mestiere come Richard Quine, ma non pienamente per come espressione anagriafca, facente parte di quel nuovo cinema, è uno dei migliori titoli in assoluto del filone redneck dei "Moonshine Runner", ovvero i contrabbandieri e trasportatori di alcool fatto nelle distillerie clandestine endemiche negli Stati del Sud. Siamo negli ultimi mesi del Proibizionismo durante la campagna elettorale del 1932, tra Herbert Hoover e Franklin Roosevelt, in cui la feroce guerriglia a bassa ma calda intensità dei federali si intensifica facente ricorso ad avventurieri e "contractors" vari in pratica killer prezzolati, contro i distillatori clandestini, figure rurali e diffidenti anche gli uni contro gli altri, non uniti e quindi corruttibili o vulnerabili.

I personaggi in particolare quello del cattivo e spietato dentista interpretato da Richard Widmark, unitosi come mercenario ai killer dei G-man è degno di altre pellicole di Arthur Penn ambientate negli anni della Grande Depressione e dei titoli più eminenti ambientati in quei tempi duri, soprattutto nei suoi eccessi violenti figli di "Gangster Story"(Bonnie & Clyde), e nei suoi personaggi rustici affidati ad un cast di eccellenti caratteristi tipo Charles Tyner, un giovane Tom Skerritt, Will Geer, John Schuck, e molti altri tutti che danno grande carattere ai loro personaggi. Molto curato l'utiluzzo di continui campi lunghissimi e totali a catturare la comunità dei contadini dei boschi distillatori per necessità, soprattutto nella lunga e dilatata sequenza finale da western risolto con l'esplosione,  per l'utilizzo della dop e delle scenografie esterne e naturali che si insinua e colpisce, riconoscibile nelle produzioni MgM degli anni sessanta- settanta. Così come per le eccellenti scelte di colonna sonora con eccellente tema originale di Roy Orbyson sui memorabili titoli di coda.

Alan Alda nei primi ruoli da protagonista e prima di "M*A*S*H*", tiene già scena con autorevolezza e personalità.

Veramente eccezionali Widmark cattivo puro, e il tormentato personaggio sempre così ben reso nei caratteri tremendi, dal grande Patrick McGoohan.

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