Regia di Jack Conway vedi scheda film
The Hucksters è un lavoro importante, il ritorno in grande stile di Gable al cinema. Il ritorno dopo la Lombard e il servizio sui bombardieri nel secondo conflitto mondiale. Una versione 2.0 del divo che più caratterizzò gli anni 30, tanto da venire soprannominato Il re di Hollywood. Ora anche se gli amici della MGM gli offrirono una parte cucita su misura, il successo non arrivò... Clark era ormai cambiato dentro, non era più quella magnifica faccia da schiaffi del passato, il fascino rimasto indenne non poteva niente di fronte alla sofferenza patita dall'uomo, compromettendo quell'inimitabile fare malandrino del decennio precedente. Tanti elementi in questo film sono onesti e ammirevoli richiamando appunto la vita privata dell'attore: il dramma della guerra, il vero amore, l'emancipazione dalle gabbie sociali, la voglia di 'ricominciare'... A prescindere da questa prefazione, la pellicola di Jack Conway (uno degli alfieri della casa del leone ruggente), ha un gran finale ma per quasi tutta la durata rimane troppo all'acqua di rose, non eccede, moralizza eccessivamente, lasciando solo alla bravura del cast il buon esito dell'operazione. E che cast! Dalla classe di Menjou alla magistrale caratterizzazione di Greenstreet, passando per Arnold al mitico Gable per poi arrivare al comparto femminile. E qui sono guai... Kerr e Gardner: la prima bellezza in trasferta e sofisticata, la seconda animale sexy emergente, 26/25 anni, tutte due da sincope! Così se il contenuto del film non convince fino in fondo, come spesso accade nel periodo Studio System, è la capacità di fascinazione che vince, garantendo una tenuta anche con il passare del tempo.
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